ProtocolloBrexit: l'UE avvia la prima fase di procedura di infrazione contro Londra
SDA
15.3.2021 - 17:26
La Commissione europea ha inviato oggi una lettera di costituzione in mora al Regno Unito per aver violato le disposizioni sostanziali del protocollo sull'Irlanda e l'Irlanda del Nord, nonché l'obbligo di buona fede ai sensi dell'accordo di recesso.
Keystone-SDA
15.03.2021, 17:26
15.03.2021, 18:03
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Ciò segna l'inizio di un processo formale di infrazione contro il Regno Unito. È la seconda volta nell'arco di sei mesi che il governo britannico viola il diritto internazionale.
«Il protocollo sull'Irlanda e l'Irlanda del Nord è l'unico modo per proteggere l'accordo del Venerdì Santo e per preservare la pace e la stabilità, evitando al contempo un confine duro sull'isola d'Irlanda e mantenendo l'integrità del mercato unico dell'Ue», ha ricordato il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefvocic.
«L'Ue e il Regno Unito hanno concordato insieme il protocollo. Siamo anche tenuti a implementarlo insieme. Le decisioni unilaterali e le violazioni del diritto internazionale da parte del Regno Unito annullano il suo stesso scopo e minano la fiducia tra di noi. Il Regno Unito deve attuarlo adeguatamente se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi. Questo è il motivo per cui oggi stiamo avviando un'azione legale», ha aggiunto Sefcovic, sperando in «uno spirito collaborativo, pragmatico e costruttivo».
L'Ue ha inviato due lettere a Londra. La prima riguarda la messa in mora di Londra per il mancato rispetto degli obblighi sulla circolazione dei beni – che rappresenta la prima tappa della procedura di infrazione – e dove si denunciano le misure unilaterali intraprese dal governo di Boris Johnson. La seconda lettera è stata inviata da Sefcovic a David Frost una missiva politica che incoraggia il dialogo fra le due sponde della Manica affinché il regno trovi soluzioni comuni nel più breve tempo possibile.
Al Regno Unito è stato concesso un mese per presentare le proprie osservazioni alla lettera di costituzione in mora. Dopo aver esaminato queste osservazioni, o se non sono state presentate osservazioni, la Commissione può, se del caso, decidere di emettere un parere motivato. Ai sensi dell'articolo 12, paragrafo 4, del protocollo, la Corte di giustizia dell'Unione europea dispone dei pieni poteri previsti dai trattati, compresa la possibilità di imporre una somma forfettaria o una penalità.
La replica di Johson
Interpellato a margine di una visita a Coventry sull'avvio di una procedura d'infrazione da parte dell'Ue, il premier Tory ha detto che il suo governo non ha ancora ricevuto la lettera annunciata dalla Commissione. «Ma credo di poter anticipare che dirò agli amici di Bruxelles qualcosa di molto semplice», ha puntualizzato: e cioè che «il protocollo serve a garantire come un bastione il rispetto dell'Accordo del Venerdì Santo» sul mantenimento del confine aperto fra Irlanda del Nord e Repubblica d'Irlanda, «ma non deve garantire solo la libertà di movimento di persone e merci fra nord e sud, bensì anche tra est e ovest».
Johnson ha quindi difeso i passi britannici – contestati dall'Ue come un'asserita violazione del diritto internazionale – alla stregua di semplici «misure tecniche e temporanee di buon senso» introdotte come forma di salvaguardia della libertà di transito interno fra Ulster e Gran Bretagna in attesa di una soluzione definitiva degli intoppi. Soluzione definitiva di cui «ovviamente siamo intenzionati a discutere con i nostri amici dell'Ue, per vedere dove possiamo arrivare», ha concluso aprendo uno spiraglio.
Il Protocollo sull'Irlanda del Nord sottoscritto in allegato all'accordo di divorzio del Regno dall'Ue prevede fra l'altro la garanzia – imposta da Bruxelles – di una serie di controlli amministrativi e doganali delle merci in transito al confine interno fra Belfast e il resto del Regno Unito per consentire all'Ulster di mantenere – a differenza del resto del Paese – i privilegi del mercato unico e quindi la frontiera aperta con Dublino. Ma questi controlli sono contestati dagli unionisti nordirlandesi. E ora, attraverso l'estensione unilaterale del periodo di grazia sull'attuazione di alcuni punti, Londra pretende di fatto di non eseguirli almeno fino a ottobre su una serie di merci, dai prodotti agroalimentari ai pacchi postali.