La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen parlerà domani pomeriggio con il primo ministro britannico Boris Johnson. L'Ue vorrebbe un accordo, ma non a ogni costo.
Lo riferisce il portavoce dell'esecutivo comunitario Eric Mamer precisando che i due faranno un bilancio dei negoziati in corso fra l'Ue ed il Regno Unito e una discussione dei prossimi passi.
Spetterà infatti a Johnson e von der Leyen tentare di rilanciare la partita negoziale fra Londra e Bruxelles sulle relazioni future, alla problematica ricerca d'un accordo di libero scambio in extremis.
Lo ha fatto sapere in queste ore un portavoce di Downing Street, annunciando una conversazione fra i due, il primo colloquio diretto da giugno, per sabato pomeriggio. Dopo la conclusione oggi della tornata in corso a Bruxelles delle trattative 'tecniche' fra i team guidati dai capi negoziatori David Frost e Michel Barnier.
L'obiettivo è di «fare il punto» e provare a delineare «i prossimi passi» per tentare di arrivare a una svolta dopo mesi di stallo su alcuni punti cruciali: la pesca, gli aiuti di Stato e soprattutto l'allineamento normativo (level playing field) preteso dall'Ue contro ipotetici rischi di concorrenza sleale, ma respinto dal governo Tory come un meccanismo incompatibile con la ritrovata sovranità del Regno ed estraneo a ogni altro trattato di libero scambio internazionale.
Sul negoziato pesa anche la polemica sulla legge nazionale (Internal Market Bill) messa in cantiere da Boris Johnson per riservare al Regno Unito il diritto di violare parte delle intese di divorzio già firmate con Bruxelles (in particolare sullo status doganale dell'Irlanda del Nord) in caso di no deal commerciale. Una mossa che minaccia di aggirare il diritto internazionale e contro cui l'Ue ha formalizzato ieri un'azione legale pur senza interrompere i colloqui Barnier-Frost. Colloqui una cui conclusione positiva – vista con minore pessimismo negli ultimissimi giorni a Londra, ma «non ancora a portata di mano» secondo fonti europee citate dal Guardian – potrebbe del resto tagliare la testa al toro: consentendo al gabinetto britannico d'accantonare i punti controversi dell'Internal Market Bill prima dei processi di ratifica.
Con il Regno Unito «vogliamo un accordo, perché crediamo che sia meglio averlo come vicini: soprattutto in questi tempi segnati dal cororavirus è meglio avere un accordo, ma non ad ogni prezzo», ha sottolineato von der Leyen alla fine del Consiglio europeo a Bruxelles, rispondendo alle domande dei giornalisti.
La presidente della Commissione europea ha poi chiesto di «intensificare i negoziati» con il Regno Unito «perché vale la pena lavorare duro proprio su questo».
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