Politica Bufera sull'immigrazione in Francia, Macron vuole evitare il voto

SDA

12.12.2023 - 20:31

Il presidente francese Emmanuel Macron (foto d'archivio).
Il presidente francese Emmanuel Macron (foto d'archivio).
KEYSTONE

Dopo lo schiaffo al governo, con la destra e la sinistra alleate in Assemblée Nationale per bocciare il progetto di legge sull'immigrazione di Emmanuel Macron, si torna con grande fatica ad un tentativo di mediazione.

Keystone-SDA

Mentre Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon chiedono lo scioglimento delle camere e nuove elezioni, la maggioranza ha deciso di percorrere l'unico, strettissimo, sentiero che può tenerla ancora lontana da elezioni anticipate o rinuncia al progetto: l'istituzione di una commissione paritaria per redigere un nuovo testo.

Impresa ardua, che renderà indispensabile un compromesso, con molte concessioni sul testo originario.

Il problema, apparso oggi subito evidente a gran parte degli analisti politici, è che per sperare in un accordo nella commissione paritaria – composta da 7 senatori e 7 deputati – si dovrà fare i conti con la forza della destra, maggioritaria anche in questa commissione vista la sua forza in Senato.

Per questo, i macroniani saranno costretti a fare concessioni sui punti che più creano opposizione nei Républicains e nel Rassemblement National di Le Pen, quelli che più garantiscono gli immigrati dal punto di vista sociale.

«Avete fatto la scelta del compromesso con l'estrema destra»

Macron, di fronte a questa sonora sconfitta, vede risorgere i fantasmi di un mandato «azzoppato» dalla mancanza di quella maggioranza assoluta alla quale era abituato nei primi 5 anni all'Eliseo. Con la riforma delle pensioni, impopolare nel Paese, è riuscito a vincere il braccio di ferro con i sindacati.

Con il tema esplosivo dell'immigrazione, la convergenza della gauche con l'opposizione di estrema destra e i temi populisti rende impensabile un passaggio a tappe forzate e a colpi di fiducia in Parlamento. Il presidente ha oggi rimproverato alle opposizioni il «cinismo» e il «gioco del tanto peggio tanto meglio» ai danni dei francesi.

«Voi – gli ha fatto eco la premier Elisabeth Borne rivolgendosi alla gauche in Assemblée Nationale – avete fatto la scelta deliberata del compromesso con l'estrema destra. È una scelta irresponsabile, pericolosa».

Bisogna smetterla con «i giochetti politici»

Con un tema immigrazione esplosivo, il progetto di legge della maggioranza ha fatto più volte la navetta fra i due rami del parlamento, con il risultato di inasprire ad ogni passaggio gli articoli cari alla destra, quelli ispirati al controllo dell'immigrazione e ad una migliore integrazione.

L'opposizione a sinistra ha preso forza via via che il tema della necessità di espellere gli stranieri considerati pericolosi – che nei sondaggi incontra il favore dell'opinione pubblica non solo di destra – è diventato più forte.

Gérald Darmanin, ministro dell'Interno del quale sono state respinte ieri sera da Macron le dimissioni, ha dato il tono alla giornata dichiarando stamattina che bisogna smetterla con «i giochetti politici» che fanno soltanto «perdere tempo a chi deve proteggere i francesi».

La commissione paritaria dovrebbe riunirsi già nei prossimi giorni, con l'obiettivo di adottare una versione accettabile per tutti del progetto di legge «entro la fine dell'anno», stando a Darmanin.

Il difficile verrà dopo, quando bisognerà tornare a cercare i voti dei deputati e, soprattutto, quelli dei senatori. Sinistra ed ecologisti hanno già chiesto la creazione di una commissione d'inchiesta su sospetti di «ricatti» o «corruzione» che avrebbero origine dal ministero dell'Interno per ottenere il voto favorevole al progetto di legge.