Ucraina Capo AIEA: «Un nostro team deve recarsi a Zaporizhzhia»

SDA

7.8.2022 - 13:58

Secondo il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) Rafael Mariano Grossi, un team dell'AIEA "deve recarsi a Zaporizhzhia, proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell'Ucraina meridionale all'inizio dell'anno".
Secondo il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) Rafael Mariano Grossi, un team dell'AIEA "deve recarsi a Zaporizhzhia, proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell'Ucraina meridionale all'inizio dell'anno".
Keystone

Secondo il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) Rafael Mariano Grossi, un team dell'AIEA «deve recarsi a Zaporizhzhia, proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell'Ucraina meridionale all'inizio dell'anno».

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Il team dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) «deve recarsi a Zaporizhzhia, proprio come abbiamo fatto a Chernobyl e nell'Ucraina meridionale all'inizio dell'anno».

«Possiamo mettere insieme una missione di sicurezza, protezione e salvaguardia e fornire l'assistenza indispensabile e la valutazione imparziale di cui c'è bisogno», scrive oggi in un tweet Grossi.

Ieri, riferendosi all'impianto di Zaporizhzhia, Grossi si era detto «estremamente preoccupato per il bombardamento» di venerdì della centrale, «che sottolinea il rischio molto reale di un disastro nucleare».

Intano oggi, domenica, l'ufficio stampa dell'amministrazione di Enerhodar, città situata nella parte occupata dai russi della regione di Zaporizhzhia, afferma che le truppe ucraine hanno attaccato ieri sera un'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia vicina alla zona di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito danneggiando alcuni edifici amministrativi.

Tutti gli incendi divampati nell'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia, a Energodar, causati dal fuoco di artiglieria delle forze ucraine «sono stati spenti completamente», rende noto un membro del consiglio dell'amministrazione militare-civile regionale, Vladimir Rogov.

Razzi a pochi chilometri

Yevhen Yevtushenko, il capo dell'amministrazione militare del distretto della vicina Nikopol, riferisce che «questa notte circa 60 razzi di tipo Grad sono caduti sugli insediamenti costieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, 40 dei quali sul villaggio di Marhanets», sulla sponda nord del fiume Dnipro, a soli 10 km dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia sulla sponda sud.

«Sono state danneggiate case, edifici, condutture e reti elettriche. Due persone sono rimaste ferite, una delle quali, un uomo di 64 anni, è in ospedale con ferite gravi», ha aggiunto.

Intanto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta Interfax, comunica che le forze di Mosca hanno lanciato nelle ultime 24 ore raid aerei contro postazioni della Guardia nazionale ucraina e dell'Esercito ad Artemivsk, Dzerzhinsk e Kharkiv, uccidendo oltre di 300 soldati ucraini.

Inoltre, le truppe di Mosca hanno distrutto tre posti di comando dell'esercito di kiev ed hanno messo a segno attacchi contro le truppe e gli equipaggiamenti ucraini in 173 aree del Paese.

Oltre 42mila soldati russi uccisi

Dal canto suo l'esercito di Kiev oggi valuta che circa 42'200 soldati russi sono stati uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica che si registrano anche 223 caccia, 191 elicotteri e 750 droni abbattuti. Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto 1805 carri armati russi, 958 sistemi di artiglieria, 4055 veicoli blindati per il trasporto delle truppe, 15 navi e 182 missili da crociera.

Secondo l'aggiornamento quotidiano dell'intelligence britannica sulla situazione nel Paese, almeno sei comandanti russi sono stati rimossi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina a causa delle scarse prestazioni delle forze armate di Mosca sul campo di battaglia.

A questi licenziamenti, sottolinea il rapporto pubblicato dal ministero della Difesa su Twitter, si aggiungono almeno 10 generali russi morti sotto il fuoco ucraino: e l'effetto cumulativo di queste perdite contribuisce probabilmente alle difficoltà tattiche e operative della Russia.

Le forze russe nei distretti orientali

Secondo il rapporto, i comandanti dei distretti militari orientali e occidentali russi hanno molto probabilmente perso i loro comandi: il generale-colonnello Aleksandr Chayko è stato destituito da comandante del Distretto militare orientale a maggio; il generale-colonnello Aleksandr Zhuravlev, che comandava il Distretto militare occidentale dal 2018, era assente alla Giornata della Marina russa a San Pietroburgo il 31 luglio scorso ed è stato molto probabilmente sostituito dal generale-tenente Vladimir Kochetkov.

Il generale Aleksandr Vladimirovich Dvornikov è stato successivamente rimosso dopo che gli era stato affidato il comando generale dell'operazione in Ucraina, mentre il generale Sergei Surovikin ha assunto il comando del Raggruppamento meridionale delle forze dal generale Gennady Valeryevich Zhidko.