Malta Caso Caruana, i principali accusati smentiscono il pentito: «È pura bugia»

SDA

13.3.2021 - 12:10

Un manifesto a sostegno di Daphne Caruana Galizia, la blogger e giornalista maltese assassinata in un attentato dinamitardo il 16 ottobre 2017 (foto d'archivio)
Un manifesto a sostegno di Daphne Caruana Galizia, la blogger e giornalista maltese assassinata in un attentato dinamitardo il 16 ottobre 2017 (foto d'archivio)
Keystone

I principali accusati smentiscono la testimonianza di oltre 5 ore resa in Tribunale giovedì scorso da Vincent Muscat, il pentito dei sicari che il 16 ottobre 2017 uccisero la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, impegnata in inchieste contro la corruzione.

I media di Malta riportano le indignate smentite dell'ex ministro dell'Economia, Chris Cardona, dell'ex capo di gabinetto Keith Schembri e dell'avvocato David Gatt (socio e legale di Cardona), che sono stati citati da Muscat come legati alle persone che vollero l'omicidio.

«E' una pura bugia. Non ho mai avuto un ufficio nel palazzo de Castille (sede del governo in cui avrebbe incontrato Alfred, secondo Muscat, ndr). Questo dimostra che tutto questo non è altro che invenzione» ha dichiarato Cardona.

«E' fiction basata su totali bugie. Quello che Muscat ha detto su di me in Tribunale è il frutto della sua molto fertile immaginazione. E' pura e semplice spazzatura» ha rincarato Schembri.

«Ogni tanto qualcuno si ricorda di me e mi attribuisce qualcosa che certamente non mi appartiene. Cosa avrebbe mai fatto Daphne Caruana Galizia contro di me?» ha ribadito l'avvocato Gatt, che ha un passato da ispettore di polizia, per poi aggiungere: «Dire che smentisco categoricamente e veementemente ogni parola, non rende nemmeno lontanamente l'idea della forza con cui smentisco queste bufale».

La confessione e le prove di Muscat

La testimonianza di Muscat sul ruolo dei tre si basava essenzialmente su quanto gli è stato raccontato da Alfred Degiorgio, fratello di George, i suoi complici nell'esecuzione materiale.

La confessione e le prove portate da Muscat hanno tuttavia convinto gli inquirenti a garantire al pentito una condanna patteggiata a 15 anni per il caso Caruana e la grazia presidenziale per l'uccisione dell'avvocato Chircop dell'ottobre 2015.

In base alle sue parole la polizia ha arrestato ed incriminato l'intermediario di morte, Melvin Theuma, che a sua volta si è dichiarato colpevole ed ha ottenuto la grazia per avere permesso l'arresto del tycoon Yorgen Fenech come mandante.

Grazie alla collaborazione di Muscat la polizia ha inoltre incriminato i fratelli Adrian e Robert Agius ed il loro sodale Jamie Vella per aver fornito la bomba che uccise Daphne e per aver organizzato ed eseguito (col contributo di George Degiorgio) l'assassinio dell'avvocato Chircop.