IndipendenzaCatalogna: l'Ue si schiera con Madrid, coro di no dai governi
ATS
2.11.2017 - 12:40
Con la loro fuga in avanti, le autorità catalane si ritrovano in fuorigioco in Europa, più isolate che mai sia dalle istituzioni dell'Ue sia dai governi del Vecchio Continente.
Bruxelles e le altre capitali condannano con nettezza il colpo di mano rappresentato dalla dichiarazione di indipendenza e fanno quadrato intorno a Madrid. Ma anche dal Dipartimento di Stato americano arriva un chiaro messaggio di sostegno a Mariano Rajoy.
I vertici dell'Unione europea sono unanimi: "Per l'Ue non cambia nulla. La Spagna resta il nostro unico interlocutore", è la reazione del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che allo stesso tempo invita Madrid a evitare soluzioni di forza. Già al vertice della scorsa settimana a Bruxelles, il nodo della Catalogna era stato tenuto fuori dai colloqui tra i capi di governo, a sottolineare che la questione in Europa è vista da tutti come un affare interno spagnolo.
Il blocco europeo "non ha bisogno di altre crepe", attacca invece il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, che nei giorni scorsi aveva avuto parole dure "contro tutti i separatismi in Europa". Dalla Commissione ribadiscono di non avere alcun ruolo da giocare nella vicenda e sottolineano di "non avere avuto contatti" con le autorità catalane, che appaiono sempre più delegittimate a livello internazionale.
"La dichiarazione d'indipendenza è una violazione dello Stato di diritto, della Costituzione spagnola e dello Statuto dell'Autonomia Catalana", accusa il presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani. Che prevede: "Nessuno in Europa riconoscerà l'indipendenza della Catalogna". Infatti, nelle ore successive al voto del 'Parlament' di Barcellona, inizia la doccia fredda anche dalle cancellerie del Vecchio Continente. In primis quella di Berlino, che fa sapere di "non riconoscere" la mossa unilaterale.
La critica è trasversale anche tra le due principali famiglie politiche del Parlamento europeo. Il Ppe si schiera naturalmente accanto a Rajoy. Il vicecapogruppo, lo spagnolo Esteban Gonzalez Pons, parla apertamente di colpo di Stato da parte del governo di Puigdemont. Ma arrivano colpi anche da sinistra. "Illogiche divisioni non sono la strada in avanti per la Spagna, la Catalogna e l'Europa - dice il capogruppo socialista Gianni Pittella -. Chiediamo il rispetto dello stato di diritto e della legalità costituzionale".
In controcanto invece il governo locale della Scozia, guidato dagli indipendentisti dello Scottish National Party (Snp) di Nicola Sturgeon, che ha detto di "rispettare e comprendere" la posizione assunta dalle autorità catalane dopo la dichiarazione unilaterale d'indipendenza dalla Spagna.
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