PARIGI
"Disfare la Spagna significa disfare l'Europa": questo l'avvertimento lanciato dall'ex premier francese nato a Barcellona, Manuel Valls, intervistato da BFM-TV sulla situazione in Catalogna.
"Se apriamo il vaso di Pandora - ha avvertito - domani saranno i Paesi Baschi, poi i Paesi Baschi francesi, poi il Nord Italia, e dopo è la guerra". Per il socialista francese molto legato alla Catalogna, la regione di cui è originario - tra l'altro, è tifosissimo del Barcellona - "viviamo da settant'anni in pace, ma dimentichiamo l'essenziale. Parlo come europeo e trovo che l'Europa debba parlare di ciò che accade in Spagna per dire 'non è possibile'. La Costituzione spagnola è tra le più democratiche". Proclamare l'indipendenza sarebbe "una follia".
Il parlamentare dell'Assemblée Nationale ha quindi sottolineato che le immagini delle violenze domenica scorsa erano "chiaramente spaventose e si rivoltano contro il governo centrale". "Ma il nostro ruolo è dire: la Spagna, che è un Paese democratico, il nostro vicino, deve vedere la sua costituzione rispettata. Bisogna dire agli indipendentisti: se ve ne andate, poi, non sarete nell'Unione europea, non ci sarà più l'euro" , come detto ieri dal commissario Ue agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici.
Nei giorni scorsi, il sindaco di Perpignano, al confine tra Francia e Spagna, Jean-Marc Pujol, ha proposto che Manuel Valls, faccia da "mediatore" europeo nella crisi tra Barcellona e Madrid.
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