Sentenza Oltre 10 anni di carcere per due noti avvocati attivisti cinesi

SDA

10.4.2023 - 13:26

Uno dei due avvocati, Xu Zhiyong, in una foto d'archivio.
Uno dei due avvocati, Xu Zhiyong, in una foto d'archivio.
KEYSTONE

Dopo più di tre anni in carcere senza un sentenza, una corte dello Shandong ha condannato Xu Zhiyong e Ding Jiaxi, avvocati e attivisti dei diritti umani, a pene detentive, rispettivamente, di 14 e 12 anni.

10.4.2023 - 13:26

I due sono stati condannati per «sovversione contro i poteri dello Stato» a seguito di processi a porte chiuse.

Lo ha riferito Human Rights Watch, ricordando che i due dissidenti erano tra gli animatori del Movimento dei nuovi cittadini, fortemente critico del Partito comunista cinese e la sua corruzione, chiedendo urgenti riforme costituzionali. Xu aveva chiesto le dimissioni del presidente Xi Jinping a causa della sua gestione della pandemia del Covid.

Le libertà civili e la libertà di espressione si sono ulteriormente ridotte in Cina nel mandato decennale di Xi, hanno lamentato i gruppi di attivisti per i diritti. «Le condanne crudelmente farsesche inflitte a Xu e Ding mostrano l'incrollabile ostilità della leadership nei confronti dell'attivismo pacifico», ha commentato il ricercatore cinese di Human Rights Watch, Yaqiu Wang.

«Pieni di problemi procedurali e accuse di maltrattamenti»

Il gruppo ha lamentato che i processi di Xu e Ding sono stati «pieni di problemi procedurali e accuse di maltrattamenti»: Ding, ad esempio, è stato arrestato a dicembre 2019 dopo aver partecipato a un incontro segreto di attivisti per i diritti umani e avvocati, tra cui Xu, nella provincia di sudest del Fujian. Sua moglie ha riferito di essere «molto preoccupata» che potesse essere stato torturato durante la detenzione.

Xu, un ex professore di diritto, è stato arrestato nel febbraio 2020 dopo aver pubblicato una serie di post sul blog che criticavano Xi per l'approccio pesante alle crisi, tra cui l'epidemia di Covid e le proteste a Hong Kong. In precedenza, Xu aveva scontato una pena di quattro anni di reclusione dopo aver chiesto a funzionari pubblici di dichiarare i propri beni personali.

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