Tensioni Cina: dal G7 mentalità da Guerra Fredda e pregiudizio

SDA

29.6.2022 - 11:30

Tensioni nell'aria fra Cina e Europa, il Ministro degli Esteri cinese Zhao Lijian ha criticato il G7 per aver diffamato la Cina durante il Vertice tenutosi in Germania.
Tensioni nell'aria fra Cina e Europa, il Ministro degli Esteri cinese Zhao Lijian ha criticato il G7 per aver diffamato la Cina durante il Vertice tenutosi in Germania.
Keystone

La Cina attacca il G7, accusandolo di aver usato il comunicato del vertice per promuovere la narrativa della «democrazia contro l'autoritarismo» e per interferire «gravemente nei suoi affari interni, diffamando la Cina e incitando a sentimenti conflittuali».

Tutto questo, ha osservato il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, «dimostra che il G7 non ha intenzione di condurre il dialogo e la cooperazione sulla base dell'uguaglianza e del rispetto, ma invece aderisce alla mentalità della Guerra Fredda, al pregiudizio ideologico e si impegna in politiche sugli interessi dei piccoli circoli».

La dichiarazione finale dei leader del G7, il gruppo dei Sette dei Grandi (Usa, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Canada) riunitosi nel weekend in Baviera, ha citato 14 volte la Cina, a fronte delle 4 del 2021, anche con un linguaggio più forte sui diritti umani ("siamo seriamente preoccupati sulla situazione") e su questioni come Hong Kong, Xinjiang, mare Cinese orientale e meridionale, pace e stabilità nello Stretto di Taiwan.

«Gli affari di Hong Kong sono puramente interni: dal ritorno dei territori di 25 anni fa, i diritti democratici e le libertà di cui godono i residenti in conformità con la legge sono stati pienamente garantiti», ha aggiunto Zhao, osservando che Pechino governa la città «in conformità con la Costituzione della Repubblica popolare e la Legge fondamentale di Hong Kong».

I Paesi che criticano, invece, «hanno molti pessimi precedenti in materia di diritti umani, non hanno il diritto di agire come insegnanti e di usare i diritti umani come strumento politico per interferire negli affari interni di altri Paesi. Attaccano e diffamano la Cina esaltando le questioni sullo Xinjiang e il Tibet, che non faranno altro che far vedere al mondo la loro natura egemonica e ipocrita».

Zhao ha inoltre affermato che esiste una sola Cina al mondo e «Taiwan è una parte inalienabile del territorio cinese». Le autorità dell'isola stanno promuovendo attività separatiste di 'indipendenza' e alcuni Paesi tra Usa e alleati stanno cercando di «usare Taiwan per controllare la Cina. Questa è la più grande minaccia alla pace e alla stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan. La Cina ha il diritto di adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare risolutamente la sovranità e la sicurezza nazionale».

Zhao, che ha accusato gli Usa di 'lanciare guerre ovunque e di imporre sanzioni unilaterali illegali», ha concluso parlando nel briefing quotidiano che il G7 ha «una popolazione che rappresenta solo un decimo di quella mondiale e non è qualificato per rappresentare il mondo, per non parlare di prendere i propri valori e standard come valori internazionali di riferimento».