Rischio collisione tra navi La Cina difende le mosse nello Stretto di Taiwan: «Provocati dagli USA»

SDA

4.6.2023 - 08:15

La Cina mostra i muscoli.
La Cina mostra i muscoli.
Keystone

La Cina ha difeso le azioni di una sua nave da guerra che ha rischiato la collisione con un cacciatorpediniere americano, impegnato ieri con una fregata canadese, in navigazione nello Stretto di Taiwan.

Keystone-SDA

I cosiddetti pattugliamenti in nome della «libertà navigazione» sono una provocazione, è stato detto. Nel suo primo intervento pubblico da quanto è diventato ministro della Difesa in marzo, Li Shangfu ha detto allo Shangri-La Dialogue che la Cina non ha problemi sul «passaggio innocente», ma deve «prevenire i tentativi di usare quella libertà di navigazione, quel passaggio innocente, per esercitare l'egemonia della navigazione».

Li ha suggerito che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno creato il pericolo e dovrebbero invece concentrarsi sul prendersi «buona cura del proprio spazio aereo e delle proprie acque territoriali». Il modo migliore «è che i Paesi, in particolare le loro navi militari e i loro aerei da combattimento, non facciano azioni di chiusura intorno ai territori di altri Paesi», ha detto il ministro della Difesa cinese -. Che senso ha andarci? In Cina diciamo sempre: 'Fatti gli affari tuoi'».

In una nota diffusa ieri sera, il Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti ha confermato l'episodio anticipato dalla testata canadese Global News, lamento che la nave cinese «ha eseguito manovre in modo non sicuro nelle vicinanze di Chung-Hoon», il cacciatorpediniere americano in transito sabato nell' Stretto di Taiwan. Le forze armate statunitensi «volano, navigano e operano in modo sicuro e responsabile ovunque il diritto internazionale lo consenta».

Dalla parte cinese, Shi Yi, il portavoce del Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione, aveva rimarcato che «i Paesi interessati stanno intenzionalmente creando problemi nello Stretto di Taiwan, provocando deliberatamente rischi e minando maliziosamente la pace e la stabilità regionali».

Pechino intensifica la pressione militare e politica sull'isola

La Cina, che rivendica Taiwan come parte «inalienabile» del suo territorio da riunificare anche con la forza se necessario, ha intensificato negli ultimi anni la sua pressione militare e politica sull'isola.

Taiwan «è il fulcro degli interessi fondamentali della Cina» e le sue attività separatiste «stimoleranno ulteriormente le nostre contromisure», ha detto il ministro della Difesa. Pechino «non promette di rinunciare all'uso della forza» quando si tratta di Taipei, considerata parte «inalienabile» del suo territorio. La Cina, ha osservato Li nel suo discorso, «non esiterà» a prendere le relative contromisure «se verrà perseguita l'indipendenza di Taiwan e salvaguarderà la sua sovranità ad ogni costo», assicurando che la «riunificazione ci sarà».

La Cina vede anche la necessità di «integrare e perfezionare le regole esistenti per rendere più equo l'ordine internazionale e promuovere la giustizia», criticando il «cosiddetto ordine internazionale» che segue «le regole di un numero ristretto di Paesi».

Li ha rimarcato l'importanza della «partnership sulle alleanze» nel contesto di «cooperazione vantaggiosa per tutti». Li, allo Shangri-La Dialogue, ha criticato con forza gli Usa, mai nominati direttamente, tra «egemonia e interferenze in affari interni» e ha messo in guardia sulle alleanze militari «simili alla Nato» nell'Asia-Pacifico che causerebbero conflitti.

USA: «Dalla Cina attività sempre più rischiose e coercitive»

Dal canto suo, il Pentagono ha espresso preoccupazione per le mosse ritenute aggressive delle forze armate cinesi in Asia.

«Restiamo preoccupati per le attività sempre più rischiose e coercitive dell'esercito popolare di liberazione nella regione, anche negli ultimi giorni», ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder, che è con il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin allo Shangri-Dialogue, il forum annuale sulla sicurezza di Singapore.

Ieri, si è rischiata la collisione tra due unità navali militari di Cina e Usa nello Stretto di Taiwan, pochi giorni dopo una manovra azzardata nei cieli di un jet cinese su un aereo da ricognizione americano.