Elettronica Cina, stretta all'export di due elementi rari per i chip

SDA

3.7.2023 - 20:05

È ormai in corso una sorta di guerra nell'esportazione di determinati materiali fondamentali in numerosi ambiti tecnologici.
È ormai in corso una sorta di guerra nell'esportazione di determinati materiali fondamentali in numerosi ambiti tecnologici.
Keystone

La Cina ha annunciato una stretta dal primo agosto all'export di due importanti materiali, il gallio e il germanio, usati per produrre semiconduttori, radar e altri componenti elettronici, allo scopo di «salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali».

La mossa, annunciata dal ministero del Commercio alla vigilia della visita a Pechino del segretario al Tesoro Janet Yellen (6-9 luglio), si profila come una risposta al blocco Usa sulle forniture di componenti ad alta tecnologia alla Cina. Il ministero imporrà controlli e sarà necessaria una licenza di esportazione, segnalando «il contratto e l'utilità prima della spedizione».

Il gallio e il germanio, utilizzati anche nei pannelli solari, sono nell'elenco dell'Ue delle materie prime critiche, considerate «cruciali per l'economia europea». La Cina è il più grande produttore mondiale di gallio (94%) e tra i principali produttori ed esportatori di germanio (67%), secondo l'US Geological Survey.

La misura è l'ultimo sviluppo nella battaglia globale per controllare la tecnologia di produzione di chip vitale per qualsiasi cosa, dagli smartphone e le auto a guida autonoma ai computer avanzati e alla produzione di armi. La mossa, inoltre, è maturata pochi giorni dopo che l'Olanda ha annunciato nuove restrizioni all'export di alcune apparecchiature (le 'stampanti') per produrre i semiconduttori, alla base di una risposta rabbiosa di Pechino.

Misure simili adottate da Giappone e USA

In altri termini, le nuove regole imporranno a Asml, la più grande azienda tecnologica europea, di richiedere licenze di export per i prodotti utilizzati per realizzare microchip. Anche il Giappone e gli Stati Uniti hanno adottato misure simili per limitare l'accesso delle aziende cinesi a chip e attrezzature per la loro produzione. L'Italia a giugno ha imposto diversi limiti al maggiore azionista di Pirelli, Sinochem, per bloccare l'accesso del governo cinese alla tecnologia dei chip sensibili su pneumatici.

Un editoriale sul China Daily, testata statale cinese, ha parlato di rappresaglie da parte di Pechino contro Washington e i suoi alleati: i critici, si legge, «potrebbero chiedere al governo Usa perché detiene le più grandi miniere di germanio al mondo ma raramente le sfrutta. Oppure potrebbero chiedere ai Paesi Bassi perché ha incluso alcuni prodotti correlati ai semiconduttori nella sua lista di controllo delle esportazioni». L'annuncio della Cina, infine, è maturato alla vigilia della visita del segretario al Tesoro americano Janet Yellen, a Pechino dal 6 al 9 luglio: incontrerà anche alti funzionari del Partito comunista, secondo la nota diffusa dal Tesoro.

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