Cina Xi mette in guardia dall'espansione di alleanze militari

SDA

22.6.2022 - 16:41

Secondo il presidente cinese Xi Jinping le spinte "dell'egemonismo" e la "politica dei blocchi contrapposti" provocheranno solo "guerre e conflitti".
Secondo il presidente cinese Xi Jinping le spinte "dell'egemonismo" e la "politica dei blocchi contrapposti" provocheranno solo "guerre e conflitti".
Keystone

Il presidente cinese Xi Jinping ha messo in guardia contro l'«espansione» dei legami militari alla vigilia del summit virtuale dei paesi Brics con i leader di Russia, India, Brasile e Sudafrica.

Keystone-SDA

Xi, in un intervento a un Forum Business dei Brics, ha detto che «la crisi ucraina è un campanello d'allarme», sollevando i rischi di un'«espansione delle alleanze militari» e di una «ricerca della propria sicurezza a spese di altri paesi». Cina, India e Sudafrica si sono astenuti su una risoluzione dell'Onu di condanna dell'invasione russa dell'Ucraina, mentre Pechino e New Delhi hanno forti legami militari ed energetici con Mosca.

Si tratta di fattori, ha continuato Xi secondo il resoconto dei media statali, che porteranno «inevitabilmente a un dilemma sulla sicurezza». La Storia «ci dice che la pace è la causa comune dell'umanità e deve essere mantenuta da tutte le parti. Solo quando tutti amano e mantengono la pace, e solo quando tutti ricordano le dolorose lezioni della guerra, può esserci speranza per una pace» duratura.

Le spinte «dell'egemonismo» e la «politica dei blocchi contrapposti» provocheranno solo «guerre e conflitti», ha sostenuto Xi, aggiungendo che «la Storia ha dimostrato che l'egemonismo, la politica dei blocchi contrapposti e il confronto sul campo non porteranno la pace e la sicurezza, ma solo guerre e conflitti».

Critica alle sanzioni

Il presidente cinese è poi tornato a criticare le sanzioni unilaterali, definite «arbitrarie», e le loro ricadute sui paesi in via di sviluppo, avvertendo i «principali paesi sviluppati» sulla necessità di adottare politiche economiche «responsabili».

Xi ha detto che «i fatti hanno dimostrato più volte che le sanzioni sono un 'boomerang' e una 'spada a doppio taglio'». Coloro che «politicizzano, strumentalizzano e armano l'economia mondiale sfruttano il predominio del sistema finanziario e monetario internazionale per imporre sanzioni arbitrarie che alla fine danneggiano gli altri e il mondo intero».

La globalizzazione economica

Da tempo, ha proseguito, la globalizzazione economica incontra «venti contrari e correnti. Alcuni paesi vogliono attuare il disaccoppiamento e spezzare la catena degli approvvigionamenti e costruire un 'piccolo cortile con alte mura'. La comunità internazionale è generalmente preoccupata che, se ciò dovesse continuare, l'economia mondiale sarebbe inevitabilmente divisa in regioni isolate».

Invece, «la globalizzazione economica è un'esigenza oggettiva per lo sviluppo delle forze produttive e un trend storico irresistibile. Tornare indietro nella Storia e cercare di bloccare la strada di altri alla fine bloccherà solo la tua strada», ha concluso Xi.

Le affermazioni di Putin

In una telefonata tenuta la scorsa settimana, il presidente ha rassicurato il suo omologo russo Vladimir Putin sul fatto che Pechino avrebbe sostenuto gli interessi fondamentali di Mosca in termini di «sovranità e sicurezza», provocando la reazione di Washington secondo cui la Cina rischiava così di finire «dalla parte sbagliata della Storia».

Da parte sua Putin ha affermato durante il Business Forum che i paesi del gruppo Brics stanno lavorando alla creazione di una valuta per gli scambi internazionali alternativa al dollaro basata su un paniere comprendente tutte le valute dei paesi interessati. Il presidente russo ha sottolineato che è allo studio in particolare la creazione di una valuta comune da impiegare per le riserve degli Stati.

Putin è anche tornato ad attaccare i paesi occidentali, soprattutto per l'imposizione delle sanzioni seguita all'invasione dell'Ucraina, affermando che essi «ignorano i principi base dell'economia di mercato, il libero mercato e l'inviolabilità della proprietà privata».

Il club dei Brics rappresenta oltre il 40% della popolazione mondiale e quasi un quarto del prodotto interno lordo mondiale. La Cina ha quest'anno la presidenza di turno.