Parlamento Clima, ridurre emissioni dell'1,5% entro il 2024, commissione

cp, ats

25.8.2021 - 13:38

Gli strumenti attuali per ridurre le emissioni di CO2 vanno prolungati almeno fino al 31 dicembre 2024.
Gli strumenti attuali per ridurre le emissioni di CO2 vanno prolungati almeno fino al 31 dicembre 2024.
Keystone

Nonostante il «no» alle urne alla nuova legge sul CO2, alcuni importanti strumenti di protezione del clima in scadenza a fine anno, come la compensazione da parte degli importatori di carburanti, vanno prolungati fino al 2024.

cp, ats

Oltre a ribadire il supplemento di 1,5 cts per litro di benzina, la Commissione dell'ambiente del Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha deciso che la Svizzera deve ridurre le sue emissioni di un ulteriore 1,5% all'anno rispetto al 1990. La CAPTE-N non vuole tuttavia introdurre una tassa sui biglietti aerei, bensì semplificare la realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili

Con 18 voti a 7, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari, la CAPTE-N ha adottato un progetto di legge che proroga le misure temporanee dell’attuale legge sul CO2 sino alla fine del 2024.

Mantenere obbligo compensazione

Senza questa soluzione transitoria, a partire dal 2022 l'obbligo di compensazione delle emissioni a effetto serra per gli importatori di carburanti verrebbe meno. Inoltre, le imprese di taluni settori dell'economia non potrebbero più essere esentate dalla tassa sul CO2 se in cambio riducono le loro emissioni.

La proroga dell'obiettivo di riduzione permette di mantenere le misure di compensazione delle emissioni di CO2 per i carburanti fossili. La prescrizione legale secondo cui il supplemento sul litro di carburante necessario per finanziare le misure di compensazione non possa superare i cinque centesimi continuerà a essere applicata. Una minoranza vuole limitare il supplemento a 1,5 centesimi.

Elemento cardine del progetto è la proroga dell'obiettivo di riduzione che scade alla fine del 2021. La CAPTE-N ha stabilito che, entro la fine del 2024, la Svizzera deve ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra di un ulteriore 1,5% all'anno rispetto al 1990. Tre quarti delle riduzioni devono essere realizzate in Svizzera e le misure attuate all'estero devono essere computate per raggiungere tale obiettivo, giudicato realistico, ma a patto che gli attuali strumenti vengono mantenuti.

Senza voti contrari, la CAPTE-N vuole mantenere gli impegni di riduzione delle imprese di alcuni settori economici sino alla fine del 2024. Se le imprese riducono le loro emissioni di un ulteriore 2% l'anno, otterranno la restituzione della tassa sul CO2.

Una minoranza chiederà un aumento della tassa fino a un massimo di 145 franchi per tonnellata di CO2 nel caso in cui gli obiettivi intermedi per i combustibili fossili non fossero raggiunti. Altre minoranze chiedono che vari elementi della revisione totale della legge sul CO2 respinta in votazione popolare siano inclusi nel progetto: una tassa per gli aerei commerciali e privati e una verifica da parte della FINMA e della BNS dei rischi finanziari legati al clima.

Aviazione, no tassa su biglietti

Per quanto attiene all'aviazione, la commissione ha deciso con 17 voti a 6 e 1 astensione di presentare un postulato in cui chiede al Consiglio federale di presentare un rapporto su come si possa ottenere un traffico aereo neutro in termini di emissioni di CO2 entro il 2050.

Nel contesto di questa analisi approfondita, la commissione non ritiene quindi opportuno chiedere l'introduzione di una tassa sui biglietti aerei o di una tassa internazionale sul cherosene. Per questo ha respinto diverse iniziative cantonali in tal senso con 12 voti a 10 e 2 astensioni.

Agevolare energie rinnovabili

La CAPTE-N ha in seguito approvato (14 voti a 9) un'iniziativa parlamentare che, nella realizzazione di progetti per l'uso di energie rinnovabili, vuole dare maggior peso all'interesse nazionale riguardante la produzione di energia rispetto ad altri interessi.

L'obiettivo? Accelerare le procedure di approvazione semplificando la ponderazione degli interessi e permettere decisioni più rapide nell'ambito delle procedure di ricorso contro la costruzione di tali impianti.