Rapimenti Cooperante milanese rapita è stata liberata

ATS

9.5.2020 - 22:16

La cooperante di Milano liberata seguiva un progetto di sostegno all'infanzia (foto simbolica)
La cooperante di Milano liberata seguiva un progetto di sostegno all'infanzia (foto simbolica)
Source: KEYSTONE/EPA/DANIEL IRUNGU

L'intelligence italiana ha liberato in Somalia Silvia Romano, cooperante milanese rapita in Kenya 18 mesi fa e subito venduta a un gruppo jihadista legato agli al Shabaab.

«Sono stata forte, ho resistito», le sue prime parole dopo la fine dell'incubo, protetta in un compound a Mogadiscio e pronta all'immediato rientro in Italia.

«Silvia Romano è stata liberata! Ringrazio le donne e gli uomini dei nostri servizi di intelligence. Silvia, ti aspettiamo in Italia!«. Ha scritto su twitter il premier italiano Giuseppe Conte.

Silvia Romano, era stata rapita nel novembre 2018 in un villaggio poco distante da Malindi, nel sud-est del Kenya. La 25enne lavorava per la onlus marchigiana Africa Milele che opera nella contea di Kilifi, dove seguiva un progetto di sostegno all'infanzia con i bambini di un orfanotrofio. Il 20 novembre del 2018 la sua normalità era stata stravolta in un villaggio poverissimo di Chacama, a circa ottanta chilometri dalla capitale Nairobi, dove un commando di otto uomini armati di fucili e machete l'aveva prelevata con la forza fuggendo in moto.

Un agguato in piena regola, alla ricerca della «donna bianca». La polizia locale aveva ipotizzato un rapimento ad opera di criminali comuni a scopo di estorsione, magari anche con la possibilità che la ragazza venisse venduta in Somalia. Tre dei responsabili del blitz erano stati arrestati e dalle indagini era in effetti emerso che la ragazza era stata trasferita oltreconfine subito dopo il sequestro: un'operazione organizzata da un gruppo islamista legato al Al-Shabaab che aveva fornito alla banda di criminali comuni kenyoti denaro e mezzi.

Queste informazioni erano trapelate un anno dopo il sequestro, nel novembre scorso, e da quel momento sono stati mesi di silenzio. Ma all'ombra dei riflettori è iniziata la trattativa che ha permesso di chiudere con successo l'operazione dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise),

Quest'ultima, diretta dal generale Luciano Carta, è stata condotta con la collaborazione dei servizi turchi e somali ed è scattata la scorsa notte. La volontaria si trova ora in sicurezza nel compound delle forze internazionali a Mogadiscio. Il suo rientro in Italia è previsto per domani: ad attenderla all'aeroporto di Roma-Ciampino ci sarà il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

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