Corea del Nord Il leader Kim Jong-un citato sempre di più come «presidente»

SDA

17.8.2023 - 11:11

Secondo una stima, Kim è stato indicato come "presidente" in 26 occasioni dai media statali del Nord nei primi sette mesi del 2023. (Foto d'archivio)
Secondo una stima, Kim è stato indicato come "presidente" in 26 occasioni dai media statali del Nord nei primi sette mesi del 2023. (Foto d'archivio)
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Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ridotto la sua attività pubblica negli ultimi anni, ma ha accelerato il suo culto della personalità utilizzando con maggiore frequenza il titolo di «presidente».

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Questo era riservato finora al defunto fondatore dello Stato eremita, il nonno Kim Il-sung, venerato come il «presidente eterno» o come il «grande presidente».

Il Ministero dell'Unificazione della Corea del Sud, che gestisce le relazioni con Pyongyang, ha stimato che Kim è stato indicato come «presidente» in 26 occasioni dai media statali del Nord nei primi sette mesi del 2023, contro le 23 volte rilevate nell'intero 2022 e le 4 nel 2020.

A partire da quest'ultimo anno, in particolare, Pyongyang ha cambiato strategia: Kim ha finora condotto attività pubbliche in 57 occasioni quest'anno. A gennaio-giugno, il numero delle sue ispezioni sul campo si è attestato a 32, meno della media di 62 del passato.

Nel dettaglio, riferisce la Yonhap, le ispezioni militari sono state 30, contro le quattro legate all'economia. Da quando ha assunto il potere a fine 2011, l'attività pubblica del leader è calata bruscamente dal picco di 214 eventi del 2013.

Alleviata la grave situazione alimentare della Corea del Nord

Nel frattempo, la grave situazione alimentare della Corea del Nord sembra essere in qualche modo alleviata, aiutata dalle forniture di prodotti agricoli estivi, come patate e mais, ha detto sempre il ministero dell'Unificazione. Lo scenario era molto deteriorato a causa delle crescenti difficoltà economiche per la chiusura del Paese per contenere la pandemia del Covid-19.

«La produzione agricola del Nord potrebbe non essere negativa quest'anno, dato che il Paese non ha subito gravi danni dalle forti piogge», ha riferito un funzionario. Per altro verso, i costi dei generi alimentari sembrano in netto rialzo: il prezzo della farina è salito del 445% nel primo trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2019, quando si decise la chiusura anti-Covid.