Covid-19Anno record per mortalità in Gran Bretagna dai tempi della guerra
SDA
12.1.2021 - 13:56
Il 2020 è stato un anno record per numeri di decessi nel Regno Unito, secondo un'elaborazione dei dati dell'Ons, l'ufficio nazionale di statistica, che indica un totale di 697'000 morti censiti, circa 91'000 in più delle medie degli anni precedenti.
Un eccesso di mortalità ricondotto come causa o concausa al Covid in oltre 80'000 casi.
In cifra assoluta si tratta del numero più elevato di decessi nel Paese dal 1918, marcato dalla Prima guerra mondiale e dall'epidemia di Spagnola, mentre in rapporto all'eccesso di mortalità si tratta dell'anno peggiore dal '45, ossia dalla fine della Seconda guerra mondiale.
I dati dell'Ons (Office for National Statistics) calcolano fra i decessi legati alla pandemia di Covid tutti quelli di coloro sul cui certificato di morte il coronavirus sia indicato come causa o concausa anche remota, mentre quelli diffusi quotidianamente dal governo britannico o dagli altri Paesi, e validati da istituzioni quali la Johns Hopkins University, si limitano a conteggiare come morti per Covid le persone decedute entro 28 giorni dalla prima diagnosi o dal primo test positivo.
Stando all'elaborazione dell'Ons, il totale di vittime dirette o indirette della pandemia in corso ha raggiunto nei primi giorni di gennaio quota 88'000. Stando ai numeri certificati dalla John Hopkins ha invece appena superato gli 82'000, dopo l'ulteriore impennata degli ultimi giorni legata al boom di nuovi contagi alimentati dalla cosiddetta 'variante inglese' del virus: picco europeo in cifra assoluta, ma tuttora inferiore al bilancio di Italia e Belgio in rapporto alla popolazione.
In termini di eccesso di morti, ha tuttavia notato Richard Murray, del King's Fund, il Regno ha al momento un coefficiente peggiore di qualsiasi altro Paese europeo (anche se non tutti i Paesi europei aggiornano il dato costantemente) o degli Usa: un aspetto che secondo Murray andrà a tempo debito investigato da «un'inchiesta pubblica», ma che comunque appare fin d'ora avere a che fare con «errori» e «ritardi costanti» imputati al governo su decisioni chiave come i tempi dei lockdown. «Nelle pandemia gli errori costano vite umane», ha detto Murray alla Bbc, pur senza negare che a un'emergenza come quella attuale «il Regno Unito era scarsamente preparato al pari di molti altri Paesi».