Epidemia Coronavirus, ondata in Africa e Sudamerica

ATS

30.3.2020 - 14:25

L'epidemia è sempre più globale.
L'epidemia è sempre più globale.
Source: KEYSTONE/EPA/MOHAMED HOSSAM

Il Covid-19, con il suo carico distruttivo, continua ad avanzare verso ovest e la prossima ondata di infezioni si abbatterà su Africa e America Latina. A indicarlo è la rivista Lancet, in un suo editoriale.

Il 13 marzo l'Europa è diventato il centro della pandemia, ma inevitabilmente, secondo Lancet, la prossima ondata di infezioni colpirà l'Africa, dove finora sono stati segnalati casi in 41 stati, e l'America Latina, con Brasile, Messico, Perù e Cile che ne contano già centinaia o migliaia. La maggior parte degli stati africani e latinoamericani ha solo poche decine o centinaia di respiratori e molte strutture sanitarie non hanno nemmeno le terapie di base, come l'ossigeno. I sistemi sanitari più fragili presto saranno sopraffatti dalla diffusione dell'infezione, che troverà facilmente strada tra gli strati più poveri della popolazione, costretti a vivere in aree urbane sovraffollate e povere, spesso privi dei servizi sanitari di base, senza la possibilità di auto-isolarsi, senza periodi di malattia retribuiti o sistemi di sicurezza sociale.

Contro questa minaccia l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato il programma di finanziamento Covid-19 Solidarity Response, che ha raccolto oltre 70 milioni di dollari, e alcune organizzazioni regionali hanno preso dei provvedimenti decisi, condiviso informazioni e ricevuto donazioni di tamponi e forniture mediche. Molti governi nazionali hanno risposto rapidamente, ma altri non hanno ancora preso seriamente la minaccia, ignorando le raccomandazioni dell'Oms di evitare eventi di massa. L'Europa e gli Usa hanno mostrato che la scelta di rimandare non paga. È fondamentale, conclude Lancet, «che la comunità globale tragga vantaggio dallo spirito di cooperazione emerso in queste settimane per evitare di ripetere questo errore nei paesi più vulnerabili. L'Oms ha dato raccomandazioni chiare, efficaci e basate sui dati. Il ruolo di coordinamento giocato dall'Oms deve continuare e i paesi e donatori devono supportarla in quest'azione».

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