PandemiaDa domenica il Portogallo allenta le restrizioni anti-covid
SDA
29.7.2021 - 19:49
Da domenica il Portogallo, che sta vivendo un calo del numero di nuove infezioni da Covid-19, allenta le restrizioni sanitarie grazie ai progressi delle vaccinazioni. Lo ha annunciato giovedì il governo.
Keystone-SDA
29.07.2021, 19:49
29.07.2021, 20:12
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«Credo che sia giunto il momento di passare alla gestione della pandemia secondo il criterio essenziale della vaccinazione», ha detto il primo ministro portoghese Antonio Costa in una conferenza stampa dopo un consiglio dei ministri. Il governo ha pianificato la graduale revoca delle restrizioni in tre fasi, a seconda dell'andamento del tasso di vaccinazione nel paese che conta 10 milioni di persone.
Da domenica, con il 57% della popolazione completamente vaccinato, le autorità portoghesi hanno deciso di revocare il coprifuoco notturno in vigore nelle regioni più colpite, mentre negozi, ristoranti e luoghi di spettacolo potranno rimanere aperti fino alle due del mattino. Il telelavoro non sarà più obbligatorio ma consigliato. Il libretto sanitario o il test negativo continueranno ad essere richiesti per soggiornare in albergo o entrare nei ristoranti nei fine settimana.
Da settembre, quando il Portogallo prevede di vaccinare circa il 70% della sua popolazione, la mascherina non sarà più obbligatoria sulle strade pubbliche. Il mese successivo, con l'85% delle persone completamente vaccinate secondo le previsioni, l'esecutivo socialista prevede di riaprire bar e discoteche su presentazione del libretto sanitario o di un test negativo. Inoltre, saranno revocati i limiti di capacità nei ristoranti e negli eventi con il pubblico.
Dopo aver sperimentato un'impennata dell'epidemia di coronavirus dovuta alla variante Delta i dati mostrano «un calo dei casi nelle ultime settimane», ha affermato Costa. «La vaccinazione ha avuto un contributo molto positivo» con «meno morti, meno ricoveri (...) e un tasso di incidenza inferiore», ha affermato.
Dall'inizio della pandemia, il Portogallo ha registrato 17.330 decessi e 963.446 casi, secondo l'ultimo rapporto delle autorità sanitarie.