Vaccino anticovidSlitta l'ok ad AstraZeneca, l'Unione Europea compra altre 100 milioni di dosi di Pfizer
SDA
29.12.2020 - 19:21
L'euforia internazionale per l'arrivo del vaccino anti-Covid patisce la prima frenata. Ritardi nelle forniture da parte delle aziende farmaceutiche e problemi di pianificazione in Europa e Stati Uniti sono emersi nelle ultime ore gelando l'entusiasmo di questi giorni.
A confermare quanto sia seria la questione è arrivato un Tweet della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che ha annunciato: «Abbiamo deciso di prendere altre 100 milioni di dosi aggiuntive del vaccino BioNTech-Pfizer, già in uso per vaccinare gli europei. Avremo quindi 300 milioni di dosi di questo vaccino, che è stato valutato sicuro ed efficace. Altri vaccini seguiranno».
We decided to take an additional 100 million doses of the #BioNTech /@Pfizer vaccine, which is already being used to vaccinate people across the EU.
We will therefore have 300 million doses of this vaccine, which was assessed as safe and effective.
Intanto l'Agenzia regolatoria del farmaco europea giusto oggi ha avvertito per bocca del vice direttore esecutivo Noel Wathionche che è «improbabile» che l'Ema riesca a dare il via libera al vaccino AstraZeneca-Oxford a gennaio poiché «non hanno ancora fatto domanda» visto che «servono altri dati sulla qualità del siero».
Un ritardo dovuto in sostanza ad errori metodologici nella prima sperimentazione del candidato vaccino. La Germania dal canto suo si è anche mossa autonomamente con l'acquisto reso noto ieri di 30 milioni di dosi di vaccino da BionTech-Pfizer che si aggiungono ai 55,8 milioni destinate alla Repubblica Federale nella ripartizione fatta dall'Ue.
Neppure negli Stati Uniti le cose vanno meglio, tanto che a intervenire sulla questione è stato il presidente eletto Joe Biden che ha lanciato un monito all'amministrazione Trump per i ritardi sul fronte della distribuzione dei vaccini. E ha annunciato il suo piano tenuto conto che le previsioni erano di 20 milioni di americani vaccinati entro la fine dell'anno.
Ritardi nella distribuzione dei vaccini negli Stati Uniti
Biden inoltre ha sottolineato che la situazione sul fronte dei contagi e dei decessi in America è prevista «tragicamente» in peggioramento nelle prossime settimane».
Dati confermati dal virologo Anthony Fauci: «Siamo di fronte a un picco dei casi diventato fuori controllo sotto diversi aspetti – ha detto -, confermando che gli Stati Uniti sono in ritardo sulla tabella di marcia per la distribuzione dei vaccini. A rallentare le operazioni c'è stata la richiesta dell'Fda di ulteriori controlli di qualità su ogni spedizione di vaccini.
A fare il punto sulla situazione è la rivista The Lancet Infectious Diseases. Secondo i dati pubblicati, la Pfizer prevede di produrre fino a 1,3 miliardi di dosi nel 2021, ma questo vaccino deve essere conservato a 70 gradi sotto zero e per Zoltán Kis, dell'Imperial College di Londra, il siero «non può porre fine alla pandemia perché non sarà possibile stabilire una catena ultra-fredda in tutto il mondo».
La casa farmaceutica Moderna ha detto che può produrre fino a 1 miliardo di dosi nel 2021. In Russia è già partita la vaccinazione dei lavoratori dei servizi essenziali con lo Sputnik V. Il vaccino di AstraZeneca si conserva a 2-8 gradi ed è prevista la produzione fino a 3 miliardi di dosi nel 2021.
Secondo il sito 'our world in data' al momento sono 4,6 milioni le dosi di vaccino inoculate nel mondo, quasi metà negli Usa. Il Paese che ha fatto più vaccini in rapporto agli abitanti è Israele, che ha somministrato 5,7 dosi ogni 100 abitanti, seguito da Bahrein (3,2) e Gran Bretagna (1,2).