In tutti i settori Crollano le nuove imprese in Italia, è colpa del Covid

SDA

25.9.2021 - 13:30

A soffrire è stato in particolare il turismo.
A soffrire è stato in particolare il turismo.
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La pandemia ha fatto drasticamente diminuire in Italia la nascita di imprese. Tra il 2020 ed i primi sei mesi del 2021, le aperture di nuove attività economiche sono calate del -13% rispetto al periodo pre-Covid, di cui circa un terzo nel commercio e nel turismo.

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A diffondere il dato è l'associazione Confesercenti, sulla base di elaborazioni condotte sui dati resi disponibili dalle Camere di Commercio.

Mentre i ristori e gli indennizzi sono riusciti a limitare le chiusure di attività nel breve termine, l'emergenza sanitaria ha avuto un forte impatto sulle nuove aperture.

Un impatto avvertito soprattutto nel 2020: l'anno della pandemia ha visto nascere 61'000 imprese in meno rispetto al 2019. Ma il calo è proseguito, in forma più lieve, anche nel primo semestre 2021 (-14'000 iscrizioni).

A scoraggiare le avventure imprenditoriali è, in primo luogo, l'incertezza sulla ripresa dei consumi. I neo-imprenditori si trovano ad affrontare un quadro estremamente competitivo.

Il crollo delle nascite di nuove imprese ha coinvolto tutti i settori d'attività economica, anche se con intensità differente. Circa un terzo delle nuove imprese sparite è nel commercio e nel turismo.

Le nuove imprese diminuiscono in tutte le regioni, anche se con differenze rilevanti a livello territoriale. A subire in proporzione l'impatto peggiore sono la Liguria (-18% di nuove iscrizioni), Umbria (-17%) e Molise, (-16%); i danni più contenuti sono invece in Basilicata (-8%), Campania (-10%) e Sardegna (-10%).