Ecco i dettagliDanimarca: «Nord Stream sabotato», ma archivia le indagini
SDA
26.2.2024 - 19:38
Il Nord Stream è stato intenzionalmente sabotato ma non ci sono i presupposti per aprire un'inchiesta penale e individuare i responsabili: dopo la Svezia anche la Danimarca chiude le indagini, scatenando l'ira di Mosca che parla di «decisione assurda».
Keystone-SDA
26.02.2024, 19:38
26.02.2024, 22:21
SDA
I gasdotti Nord Stream 1 e 2, il secondo mai entrato in funzione a causa dello stop al progetto imposto dalla Germania per il conflitto in Ucraina, sono stati sabotati nel 2022. Il 22 settembre vennero individuate quattro crepe, con il gas fuoriuscito che fece ribollire le acque del Mar Baltico, precedute da due esplosioni registrate dai sismografi.
La Russia ha puntato da subito l'indice contro Stati Uniti e Gran Bretagna, che hanno sempre smentito, mentre le indagini svedesi e l'inchiesta ancora aperta in Germania hanno fatto luce su un possibile coinvolgimento di sabotatori ucraini. Tanto che, ha rivelato il Wall Street Journal, la Cia aveva messo in guardia Kiev dal non attaccare il Nord Stream: l'agenzia di spionaggio americana aveva ricevuto informazioni dall'intelligence olandese su un piano ucraino per distruggere i gasdotti.
C'è anche la pista russa: in un documentario di quattro emittenti – la danese Dr, la norvegese Nrk, la svedese Svt e la finlandese Yle -, ha stabilito che navi russe in grado di eseguire operazioni subacquee erano presenti vicino al sito delle esplosioni.
Tracce di esplosivo militare su uno yatch
Dalle indagini della procura tedesca, è invece emerso che vennero trovate tracce di esplosivo militare a bordo di uno yatch, l'Andromeda, partito settimane prima del sabotaggio dal porto tedesco di Rostock e poi attraccato sull'isola danese di Christianso, non lontano dal luogo in cui il Nord Stream è stato danneggiato.
Il vascello, acquistato da una compagnia polacca ombra proprietà di due ucraini, sarebbe stato usato come base per le immersioni di subacquei esperti che avrebbero piazzato l'esplosivo sul fondo. Alle sei persone a bordo – cinque uomini e una donna con falsi passaporti bulgari e romeni – si sarebbero aggiunti altri due uomini non ancora identificati, che si ritiene siano ucraini originari di Kiev e Odessa, almeno uno con esperienza militare.
«Sulla base delle indagini, possiamo concludere che il sabotaggio sia stato intenzionale», ha riferito lunedì la polizia danese annunciando la chiusura del caso: «Del resto però, non ci sono le condizioni per aprire una inchiesta penale in Danimarca». «La situazione è quasi assurda. Da un lato riconoscono che è avvenuto un sabotaggio deliberato, ma dall'altro non vanno avanti», ha commentato il;;portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.