Italia È ufficiale: Di Maio non è più il leader dei Cinque Stelle 

ATS / sam

22.1.2020

Il leader dimissionario del M5S 
Il leader dimissionario del M5S 
archivio Keystone

È ufficiale: Luigi Di Maio ha rassegnato le dimissioni da capo politico del Movimento 5 stelle.

Lo ha annunciato a inizio serata in un discorso tenuto al Tempio di Adriano di Roma, dopo che questa mattina aveva anticipato la sua decisione nella riunione con i ministri del Movimento.

La sua reggenza è durata poco meno di tre anni: ora sbatte la porta in faccia ai tanti detrattori, quelli che, dalle retrovie lo hanno «pugnalato alle spalle».

Perché, ripete più volte durante il suo discorso di commiato, «i peggiori nemici sono quelli che lavorano al nostro interno non per il gruppo ma per la loro visibilià».

Quello dell'ex capo politico, però, non è un addio al Movimento: Di Mario resta ministro ma non sarà capo delegazione dei 5 stelle, tesse le lodi del premier Giuseppe Conte («È la più alta espressione dei cittadini che non hanno mai fatto politica e si fanno Stato») ed annuncia: «Io non ci penso per nulla a mollare, per quanto mi riguarda si chiude solo una fase».

Le funzioni, ha aggiunto infine, passano a Vito Crimi, che è il rappresentate anziano del Comitato di garanzia.

Chi è Vito Crimi

Il nuovo reggente del M5s, colui che in seguito delle dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico assume ad interim la guida del partito a norma di Statuto, è uno dei pilastri del M5s: Vito Crimi è infatti il componente più anziano del Comitato di garanzia, organismo in cui siedono anche il viceministro Giancarlo Cancelleri e la consigliera regionale Roberta Lombardi.

Palermitano di nascita, bresciano di adozione (si era trasferito lì nel 2000 per lavorare come assistente giudiziario alla Corte d'Appello), Crimi è stato il primo capogruppo M5s al Senato quando il Movimento è entrato in Parlamento nel 2013.

Con Roberta Lombardi capogruppo alla Camera era stato protagonista dell'indimenticabile «streaming» con Pier Luigi Bersani, allora segretario del Pd, in cui i due esponenti pentastellati chiusero la porta ad una alleanza di governo con i democratici.

Fidanzato con la deputata del Movimento 5 Stelle Paola Carinelli, con la quale ha avuto un figlio, e già padre di un altro figlio avuto in una relazione precedente, Crimi è da subito una figura di riferimento del Movimento e non solo per la sua età anagrafica, più alta della maggioranza dei parlamentari che nel corso delle due legislature sono entrati in Parlamento.

Nei governi Conte, Crimi è stato nominato nell'esecutivo con la Lega, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria. In questa fase ha avuto anche la delega alla ricostruzione post-sisma nell'Italia centrale. Con l'insediamento del secondo Governo Conte Crimi diventa invece vice ministro dell'Interno.

il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte
il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte
Archivio Keystone

Conte: «Continueremo a lavorare con Di Maio fino a 2023»

«Il Movimento deve affrontare questa nuova fase. Ora dovrà completare questo processo e abbracciare con coraggio ed entusiasmo le nuove sfide che dovrà affrontare", ha commentato così il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte la decisione di Di Maio.

Conte ha poi aggiunto: «Auguro a Vito Crimi di svolgere al meglio il lavoro che lo attende. Con Luigi Di Maio continueremo a lavorare fianco a fianco fino al 2023 per consolidare il ruolo di primo piano dell'Italia nell'Europa e nel mondo».

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