Epidemia e proteste Floyd: studio, rischio migliaia contagi

ATS

8.6.2020 - 13:39

Secondo il virologo statunitense Trevor Bedford, della Fred Hutchinson Cancer Research Institute di Seattle, ogni giornata di protesta può tradursi potenzialmente in 3.000 nuovi casi e fra 50 e 500 morti
Secondo il virologo statunitense Trevor Bedford, della Fred Hutchinson Cancer Research Institute di Seattle, ogni giornata di protesta può tradursi potenzialmente in 3.000 nuovi casi e fra 50 e 500 morti
Source: KEYSTONE/AP/Marcio Jose Sanchez

La rabbia contro il razzismo potrebbe diventare un moltiplicatore di contagi. Le manifestazioni di protesta che hanno invaso le piazze delle città statunitensi, ma anche in Europa e in Svizzera, potrebbero portare a una nuova diffusione sconsiderata di Covid-19.

Comincia infatti la terza settimana di proteste contro la brutalità della polizia negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd durante il suo arresto a Minneapolis che hanno visto folle in piazza al grido di «Black Lives Matter». Secondo il virologo statunitense Trevor Bedford, della Fred Hutchinson Cancer Research Institute di Seattle, ogni giornata di protesta può tradursi potenzialmente in 3.000 nuovi casi e fra 50 e 500 morti.

«E se si hanno 3000 nuovi casi al giorno, ci si può aspettare che queste infezioni portino a in definitiva a 54mila contagi», sostiene il virologo in un tweet.

I calcoli di Bedford partono da un caso tedesco: a Gangelt, in Germania si è trovato un aumento di 2,5 volte il tasso di infezione tra quanti avevano partecipano alle celebrazioni del carnevale. Un punto di partenza per quella che chiaramente è soltanto una stima, visto che lo stesso studioso sottolinea il livello di approssimazione di tali calcoli, a partire dal fatto che non si ha una cifra esatta di quante persone partecipano alle proteste ogni giorno. Il virologo però ritiene che sia importante fornire strumenti basati su principi epidemiologici per controbilanciare le ipotesi avanzate dagli osservatori politici.

L'intervento di Bedford ha acceso il dibattito, partito da twitter (e rilevato anche dal New York Times) in cui emerge anche il timore che le considerazioni scientifiche del virologo possano dare man forte a chi ha come obiettivo quello di depotenziare la protesta. Una diversa prospettiva la avanza Marc Lipsitch, epidemiologo ad Harvard, che da una parte riconosce e apprezza il lavoro di Bedford che lui stesso presenta come un'approssimazione, ma nota anche come il ruolo degli Stati e dei responsabili locali sia fondamentale, sostenendo che se si è in grado di individuare i nuovi casi attraverso test e tracciamento il numero di vite salvate sminuirebbe enormemente gli effetti delle proteste» e quindi arginerebbe i temuti contagi.

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