ManifestazioniFrancia: 30'000 agenti protestano contro le violenze alla polizia
SDA
19.5.2021 - 10:32
Sindacati uniti, migliaia di poliziotti, politici e addirittura il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, sono attesi oggi ad una manifestazione davanti all'Assemblée Nationale.
19.05.2021, 10:32
19.05.2021, 11:00
SDA
Si tratta di una protesta contro le violenze nei cofronti delle forze dell'ordine e le condizioni di lavoro degli agenti, a due settimane dall'assassinio del brigadiere Eric Masso.
Pullman e treni stanno convergendo da molte città della Francia, sono attese 30.000 persone per una mobilitazione eccezionale in un clima di tensione.
La presenza del ministro Darmanin, una prima assoluta di un ministro ad una manifestazione di poliziotti, ha provocato polemiche nei giorni scorsi soprattutto da parte delle opposizioni: «Vado a dire ai poliziotti – ha spiegato ai microfoni di France Inter il ministro – che vogliamo loro bene», escludendo poi di voler fare discorsi. L'eurodeputato conservatore Francois-Xavier Bellamy lo ha criticato come ministro che manifesta «contro se stesso».
«Deve agire, non manifestare», ha fatto eco Damien Abad, capogruppo dei Républicains, partito che sarà al completo fra i poliziotti. Annunciata la presenza del numero 2 del partito di Marine Le Pen, il Rassemblement National, Jordan Bardella, ma anche quelle dei leader del Partito socialista, Olivier Faure, e del Partito comunista, Fabien Roussel. Unica assente, la formazione di estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon, La France Insoumise, che vede nelle richieste dei poliziotti «un elenco di rivendicazioni corporative».
La manifestazione è stata decisa dopo l'assassinio del brigadiere Masson in un'operazione contro il traffico di stupefacenti, un dramma giunto dopo quello del 23 aprile in cui una poliziotta, Stéphanie Monfermé, era stata uccisa davanti al commissariato di Rambouillet, vicino a Parigi, da un tunisino radicalizzato. I poliziotti vedono in questo succedersi di episodi un'ondata di violenze contro la loro categoria e chiedono «risposte penali» più decise da parte del governo.