Pandemia Francia: dopo due settimane di chiusura pochi miglioramenti

SDA

13.4.2021 - 15:08

La pressione sugli ospedali francesi ricorda ormai da vicino quella di un anno fa.
La pressione sugli ospedali francesi ricorda ormai da vicino quella di un anno fa.
Keystone

Non accenna a migliorare, a due settimane dalla chiusura delle scuole in Francia, la situazione di pressione sugli ospedali nei reparti Covid e soprattutto nelle rianimazioni.

13.4.2021 - 15:08

Mentre nei prossimi giorni il paese supererà la soglia dei 100'000 morti dall'inizio della pandemia, sono quasi 6'000 ormai i malati nei servizi di rianimazione in questa terza ondata, a conferma di una pressione nettamente più alta di quella registrata nella seconda, lo scorso autunno.

Con uno scetticismo sempre più dilagante rispetto agli auspici del presidente Emmanuel Macron, che aveva detto ai francesi 2 settimane fa che a metà maggio si comincerà con le riaperture, la pressione sugli ospedali ricorda ormai da vicino quella di un anno fa.

Nei prossimi giorni nessun miglioramento

Secondo le proiezioni dell'istituto Pasteur, le curve non dovrebbero modificarsi nei prossimi giorni e negli ospedali sono stati aggiunti letti ai reparti intensivi raggiungendo il totale di 8'200 contro i 5'000 di prima della crisi sanitaria.

Unici dati positivi arrivano dalle tre regioni che erano state sottoposte a un giro di vite prima del lockdown generale «light» di due settimane fa, fra le quali l'Ile-de-France: lungi dal parlare di miglioramento, gli esperti osservano un «lento rallentamento» delle curve, che sono sempre in aumento ma meno rapido.

Preoccupa la variante «brasiliana»

A preoccupare le autorità è anche lo spettro di nuove varianti e nelle ultime ore si sono registrate polemiche sulla «brasiliana», secondo gli esperti più contagiosa e più letale. L'opposizione in Parlamento chiede lo stop dei collegamenti aerei con il Brasile, dove la situazione sanitaria sembra fuori controllo.

Il ministro dei trasporti, Jean-Baptiste Djebbari, ha giustificato il mantenimento di «alcuni voli» spiegando che esiste un protocollo sanitario «rafforzato». E che dal Brasile, «prima della pandemia, 50'000 persone arrivavano ogni settimana all'aeroporto parigino di Roissy, oggi soltanto 50».

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