Clima Francia: Macron, referendum su difesa ambiente nella Costituzione

SDA

15.12.2020 - 09:26

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato ieri sera la convocazione di un referendum sull'introduzione della difesa dell'ambiente nella Costituzione.

La politica ambientale del presidente francese Emmanuel Macron per molti è troppo poco incisiva (immagine d'archivio).
La politica ambientale del presidente francese Emmanuel Macron per molti è troppo poco incisiva (immagine d'archivio).
Keystone

Parlando ai membri della Convenzione dei cittadini per il clima, Macron ha precisato che la riforma dovrà prima essere adottata dall'Assemblea nazionale e dal Senato.

La Convenzione, composta da 150 cittadini estratti a sorte, è stata istituita dal governo per proporre misure di lotta contro il riscaldamento climatico. Il referendum, reso comunque incerto dalla maggioranza di destra al Senato, dovrebbe «introdurre le nozioni di biodiversità, ambiente, lotta contro il riscaldamento climatico» nell'articolo 1 della Costituzione.

Opposizione critica

L'opposizione ha criticato immediatamente l'iniziativa, parlando di semplice «colpo a sensazione» visto l'esito incerto: «non cambierebbe niente, la carta per l'ambiente ha già un valore costituzionale», ha detto il capogruppo dei Républicains in Senato, Bruno Retailleau, accusando Macron di voler nascondere il suo «bilancio negativo in campo ecologico».

L'organizzazione ambientalista Greenpeace ha parlato di annuncio «essenzialmente simbolico» di un presidente che «ha brillato per interventi vuoti, senza novità».

Esperti: sì a piano ripresa, ma attenzione al clima

Intanto, l'Alto Consiglio per il clima (Hcc), organismo consultivo istituito dallo stesso Macron, chiede al governo di «rafforzare la compatibilità del piano di ripresa con l'obiettivo emissioni zero». Il Hcc vede in questo piano un'opportunità «per sopperire al ritardo preso dalla Francia nel suo obiettivi climatici».

Esperti, scienziati, ingegneri ed economisti dell'Alto Consiglio hanno esaminato il piano da 100 miliardi di euro (107 miliardi di franchi al cambio attuale) in due anni presentato a settembre, per vedere fino a che punto fosse compatibile con l' impegno assunto dalla Francia per ridurre le proprie emissioni di gas effetto serra per raggiungere la neutralità del carbonio nel 2050.

L'Hcc ha stimato in 28 miliardi di euro «quanto necessario alla riduzione delle emissioni», una cifra prossima a quella del governo. D'altra parte, «due terzi del piano sostengono un'attività economica in linea con le pratiche correnti. Potrebbero avere un significativo effetto al rialzo sulle emissioni di gas serra rispetto agli obiettivi di riduzione della Francia», avverte il rapporto.

Gli esperti ritengono inoltre che sia necessario un maggiore sostegno alle trasformazioni strutturali a lungo termine perché la Francia possa raggiungere gli obiettivi fissati dall'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2 gradi centigradi e possibilmente a un grado e mezzo.

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