Epidemia Il primo ministro francese ammette: «Risalita nei contagi, ma niente allarmi»

ATS

26.8.2020 - 10:14

«Non ci sono motivi di allarmarsi», ha detto oggi il primo ministro francese Jean Castex (foto d'archivio)
«Non ci sono motivi di allarmarsi», ha detto oggi il primo ministro francese Jean Castex (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/EPA/SEBASTIEN NOGIER

«In Francia e ovunque in Europa c'è una ripresa dell'epidemia, di quella che chiamiamo la circolazione virale. Ma dico subito che non ci sono motivi di allarmarsi». Lo ha sostenuto oggi il primo ministro francese, Jean Castex, ai microfoni di France Inter.

«Non siamo tornati alla situazione di aprile e di maggio», ha aggiunto.

Parlando del piano di rilancio francese, che sarà di 100 miliardi e verrà presentato il 3 settembre, Castex ha anticipato che «il settore della cultura beneficerà di una dotazione eccezionale» di 2 miliardi di euro: «Bisogna andare a teatro, al cinema, bisogna sostenere il settore culturale», ha detto.

«Qualche settimana fa – ha detto ancora Castex – avevamo ancora 1.000 casi positivi al giorno, oggi siamo attorno a 3.000, qualcosa sta succedendo anche se il criterio più decisivo, il più pesante, il più difficile, gli ingressi in rianimazione, aumentano ma in modo estremamente leggero».

Dobbiamo «convivere con il virus», ha continuato: «nessun elemento in mio possesso mi permette di affermare che c'è stato un calo di virulenza, non ci credo. Dobbiamo prendere dei provvedimenti, non abbassare la guardia, il virus circola». Per Castex, «se la seconda ondata significa avere gli stessi indicatori di marzo o aprile», significa che oggi «non siamo alla seconda ondata».

Il governo ha ribadito il no alla gratuità delle mascherine per tutti a scuola: «sappiamo bene – ha spiegato Castex – che la Francia è un'isola di prosperità e di felicità, ma nessun paese al mondo ha allargato a tutti la gratuità della maschera. Ci sono due casi di gratuità – ha concluso – uno per motivi «patologici», quando un medico prescrive la mascherina a persone vulnerabili, l'altro è «un meccanismo per le persone in stato di precarietà per il loro reddito».

Castex ha ricordato che «sono state distribuite 50 milioni di mascherine a 3 milioni di famiglie, che rappresentano 9 milioni di persone. Un po' di buon senso...» ha concluso il premier, affermando di non voler «pagare mascherine a famiglie che non ne hanno bisogno».

Il premier francese si è poi appellato ai cittadini sul «senso di responsabilità» nell'uso della mascherina che è «estremamente utile» nella lotta al coronavirus.

«Non ho mai creduto che lo Stato potesse fare tutto, ha la sua parte di responsabilità (...) ma tutti devono sentirsi preoccupati per la lotta all'epidemia», ha detto Castex a France Inter, pur ammettendo che indossare una maschera a volte può essere «fastidioso».

Tornare alla home page