Vertice Il G7 ammonisce la Cina e la Russia

SDA

13.6.2021 - 14:46

I sette "grandi", riuniti sotto la presidenza del premier britannico Boris Johnson, hanno tra l'altro ribadito la volontà di trovare un consenso sulla fiscalità delle imprese.
I sette "grandi", riuniti sotto la presidenza del premier britannico Boris Johnson, hanno tra l'altro ribadito la volontà di trovare un consenso sulla fiscalità delle imprese.
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Il G7 ammonisce Cina e Russia e promette ulteriore impegno nella fornitura di vaccini anti-Covid-19. Questi gli elementi centrali del comunicato finale del G7 secondo l'agenzia Bloomberg, che ha ottenuto una copia del documento.

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I sette «grandi» chiedono alla Cina il «rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, soprattutto nello Xinjiang». Esigono anche il rispetto delle libertà anche a Hong Kong.

«Ribadiamo il nostro interesse in rapporti stabili e prevedibili con la Russia e continueremo a impegnarci nelle aree di comune interesse», prosegue il comunicato. La Russia deve però smetterla con il «suo comportamento destabilizzante e le sue attività maligne, incluse le interferenze nei sistemi democratici di altri paesi, e rispettare i suoi impegni e obblighi internazionali sui diritti umani».

Vaccini anticoronavirus

Il G7 chiede poi una «tempestiva e trasparente» indagine sulle origini del Covid-19 e promette inoltre un miliardo di ulteriori vaccini. «Gli aiuti complessivi del G7 dall'inizio della pandemia sono di un totale di due miliardi di dosi, con impegni da quando ci siamo riuniti lo scorso febbraio 2021, incluso qui a Carbis Bay (GB), per offrire un miliardo di dosi il prossimo anno», si legge nel comunicato finale.

Fiscalità delle imprese

«Abbiamo bisogno di un sistema fiscale giusto: appoggiamo lo storico impegno preso dal G7 il 5 giugno – prosegue la nota. Continueremo il confronto per raggiungere un consenso su un accordo globale», anche su una minimum tax globale del 15%, con l'obiettivo di «raggiungere un accordo all'incontro di luglio dei ministri delle finanze e dei governatori delle Banche centrali del G20».