Gran Bretagna Venti di crisi in Scozia: al Governo resta solo la minoranza degli indipendentisti

SDA

25.4.2024 - 13:52

In Scozia il first minister Humza Yousaf si ritrova con un governo di minoranza.
In Scozia il first minister Humza Yousaf si ritrova con un governo di minoranza.
Keystone

Venti di crisi nel Governo locale della Scozia, indocile nazione del nord del Regno Unito.

Keystone-SDA

È stata infatti suggellata oggi la fine dell'alleanza, nata dopo le elezioni amministrative del 2021, fra gli indipendentisti dello Scottish National Party – Snp, al potere a Edimburgo come forza dominante da quasi 20 anni – e i Verdi scozzesi, junior partner nell'ultimo triennio con ruoli ministeriali.

La separazione è stata sancita in una riunione straordinaria del gabinetto presieduta dal first minister Humza Yousaf, succeduto un anno fa nella leadership dell'Snp a Nicola Sturgeon, investita da uno scandalo sulla gestione finanziaria del partito sfociata di recente nell'arresto di suo marito, ex amministratore della formazione politica scozzese.

Yousaf ha peraltro annunciato di voler andare avanti e ha subito costituito un esecutivo di minoranza, destinato a cercare di volta in volta il consenso nell'assemblea di Holyrood (dove all'Snp mancano un paio di seggi per la maggioranza assoluta).

Ecco cosa ha determinato lo strappo

A determinare lo strappo degli Scottish Green, oltre agli effetti degli scandali che hanno macchiato l'immagine degli indipendentisti, è stata la recente formalizzazione delle rinuncia da parte dei senior partner di governo all'ambiziosa promessa di anticipare l'avvicinamento del target emissioni zero di CO2 in Scozia già al 2030, nell'ambito della lotta ai cambiamenti climatici; e di spostarla al 2045 contro il 2050 indicato per il resto del Regno dal governo centrale Tory di Londra.

Appare in ogni modo difficile che il successore di Sturgeon, pur determinato al momento ad andare avanti, possa arrivare a questo punto sino alla scadenza naturale della legislatura locale, nel 2026.

Tenuto anche conto del calo di consensi attribuiti all'Snp dai sondaggi attuali, e dell'attesa di risultati che potrebbero tornare a essere favorevoli ai partiti unionisti – Labour in testa, dopo due decenni di declino – in molti dei seggi scozzesi in palio per la Camera dei Comuni alle elezioni politiche britanniche previste entro l'anno.

Mentre sembra allontanarsi sempre più il già problematico obiettivo di un secondo referendum post Brexit sul divorzio della Scozia da Londra (dopo quello perduto nel 2014), storico cavallo di battaglia dell'Snp.