«Cadavere ambulante» Johnson resta sotto tiro dopo il voto in casa Tory

SDA

7.6.2022 - 11:51

Pur avendo superato lo scoglio del voto in casa Tory, Johnson non può tirare un sospiro di sollievo.
Pur avendo superato lo scoglio del voto in casa Tory, Johnson non può tirare un sospiro di sollievo.
Keystone

Resta alta per ora la tensione nella politica britannica dopo il voto interno alla maggioranza Tory sulla sfiducia a Boris Johnson, da cui il primo ministro si è salvato solo per il rotto della cuffia.

7.6.2022 - 11:51

Il premier – coinvolto in questi mesi nel cosiddetto scandalo Partygate – ha superato lo scoglio con 211 voti favorevoli contro ben 148 ostili fra i deputati del suo stesso partito.

Gli inviti del premier e dei suoi ministri ai ribelli ad accettare il risultato, a rientrare nei ranghi e ad andare avanti sulle priorità economiche e politiche del Paese non sembra per ora sfondare fra le voci critiche.

Mentre le opposizioni – laburisti e indipendentisti scozzesi dell'Snp in testa – bollano Johnson come «un cadavere ambulante» e prendono di mira il Partito Conservatore tout court per averlo tenuto in sella nonostante lo scandalo e il malcontento grazie al voto di 211 deputati «senza spina dorsale».

Il leader dei liberaldemocratici, Ed Davey, annuncia da parte sua una mozione dimostrativa di sfiducia contro il premier anche alla Camera dei Comuni, la cui ammissione al voto non è scontata: mozione comunque senza speranza, poiché i Tory hanno una maggioranza di un'ottantina di seggi e nel pieno delle loro divisioni non vogliono certo un'elezione anticipata; ma destinata a cercare di creare qualche ulteriore imbarazzo.

I giornali scandalistici stanno ancora con BoJo

Il Financial Times e il Times evocano intanto un BoJo «ferito», il progressista Guardian lo vede «umiliato», mentre pure il filo-conservatore Daily Telegraph mette in dubbio la tenuta della sua autorità di fronte a un numero di ribelli così alto e apparentemente determinato a continuare ad «assediarlo».

In difesa del capo di governo si schierano invece i tabloid della stampa popolare che lo avevano sostenuto nella battaglia per la Brexit: col Daily Express che scrive di un premier «irriducibile»; il Mail che ne sottolinea «l'impegno a non mollare» di fronte a oppositori interni in grado solo di fare perdere le prossime elezioni politiche ai Tories e di aprire magari le porte a un futuro Parlamento senza maggioranza sotto il controllo di una coalizione tattica «del caos» tra laburisti, Snp e LibDem; e il Sun che irride «la notte dei biondi coltelli» dei «traditori».

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