Londra Londra, si dimette la comandante di Scotland Yard

SDA

10.2.2022 - 22:07

Cressida Dick, prima comandante donna della storia di Scotland Yard, il dipartimento di polizia di Londra con competenze nazionali su alcuni dossier investigativi importanti, ha annunciato stasera le proprie dimissioni.

Cressida Dick.
Cressida Dick.
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Si tratta di un gesto a sorpresa, seguito alle polemiche di una serie di scandali che avevano coinvolto il corpo. Proprio ieri il sindaco di Londra, Sadiq Khan, le aveva indirizzato una sorta di ultimatum: si attendeva da lei la presentazione di un piano concreto «entro i prossimi giorni o al massimo settimane» per ripristinare la fiducia nel principale corpo di polizia britannica dopo le recenti denunce su casi di razzismo, sessismo, discriminazione, misoginia o bullismo che hanno coinvolto almeno 14 agenti.

Al vertice supremo della Metropolitan Police (nome ufficiale di Scotland Yard) fin dal 2017, dame Cressida, 61 anni, decorata con il cavalierato dalla regina Elisabetta in persona, era stata rinnovata l'anno scorso per un secondo mandato fino al 2024 dallo stesso Khan d'intesa con Priti Patel, ministra dell'interno Tory del governo centrale britannico, da cui il dipartimento dipende in coabitazione in quanto forza di coordinamento nazionale dell'antiterrorismo. Ma il ripetersi delle denunce e le accuse d'inazione lanciate contro di lei l'avevano in seguito rimessa in discussione. Fino a alla rottura definitiva di stasera.

«È con enorme tristezza che, a seguito di un contatto avuto oggi con il sindaco di Londra, mi sono convinta di non avere più da lui una fiducia sufficiente nella mia leadership per poter continuare», ha detto la Dick, limitandosi a precisare di aver accettato la richiesta di Khan di restare al suo posto per «breve tempo», il tempo necessario a individuare la figura che le dovrà succedere.

Nel suo messaggio di addio, la comandante – già numero due del dipartimento dal 2011 – ha rivendicato i suoi anni di servizio a tutela «dei cittadini di Londra» e della loro sicurezza come «il più grande onore» della sua vita.

Non senza ammettere i momenti «duri» di un periodo segnato da attentati terroristici, da disastri come il tragico incendio della Grenfell Tower nel 2017, da un'impennata iniziale di accoltellamenti e violenze di strada, da femminicidi e altri crimini che hanno inorridito l'opinione pubblica. Ma insistendo anche sui risultati ottenuti e sui dati di un tasso di violenza tornato ora complessivamente «a calare» nella metropoli. Ha quindi riconosciuto la «crisi di fiducia» nel corpo rinfocolata di recente da casi «spaventosi» come il rapimento, lo stupro e l'uccisione della 33enne Sarah Ever