Guerra Ucraina - Russia Gelo di Mosca sul piano Zelensky, la Nato blinda Kiev

SDA

28.8.2024 - 19:27

Prima ancora che venga reso noto nei suoi contenuti, il Cremlino ha gelato ogni aspettativa sul nuovo «piano di pace» che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di voler presentare agli Usa. La Russia è comunque intenzionata a continuare la sua «operazione militare speciale», e «raggiungerà tutti i suoi obiettivi», ha affermato il portavoce, Dmitry Peskov.

Nell'immagine d'archivio del 2023 un sistema Himars usato all'epoca da Kiev per colpire gli invasori russi.
Nell'immagine d'archivio del 2023 un sistema Himars usato all'epoca da Kiev per colpire gli invasori russi.
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Keystone-SDA

Mentre il ministero degli Esteri è tornato a condannare la politica «russofobica» degli Usa annunciando una nuova ondata di sanzioni contro 92 cittadini americani ai quali è vietato l'ingresso in Russia, tra i quali molti giornalisti delle più prestigiose testate.

Nell'annunciare il provvedimento, la diplomazia di Mosca è tornata ad accusare l'amministrazione di Joe Biden di volere «infliggere una sconfitta strategica a Mosca».

Respinti 23 giornalisti

«Oltre a leader e funzionari di vario livello delle forze dell'ordine e dei servizi di intelligence, ai capi delle principali aziende del complesso militare-industriale e alle istituzioni finanziarie che forniscono armi alle forze armate ucraine», il divieto d'ingresso è stato deciso per i reporter di quelle che vengono definite «importanti pubblicazioni liberal-globaliste».

Tra di loro, 14 dipendenti del Wall Street Journal, cinque del New York Times e quattro del Washington Post.

Kiev invoca una riunione della NATO

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha intanto convocato, «su richiesta dell'Ucraina», una riunione dell'Alleanza a livello di ambasciatori con la partecipazione in videoconferenza del ministro della Difesa di Kiev, Rustem Umerov.

All'ordine del giorno la situazione sul campo e le richieste ucraine, dopo i massicci raid dei giorni scorsi sulle infrastrutture energetiche del Paese e le conseguenti richieste di Kiev ai Paesi Nato, in primis agli Usa, perché autorizzino l'uso di tutti gli armamenti da essi forniti per colpire in profondità il territorio russo.

Nelle sue dichiarazioni finali Stoltenberg non ha fatto cenno a questo aspetto, ma ha sottolineato la necessità di «maggiori forniture e più sostegno all'Ucraina» e ha affermato che «gli alleati hanno ribadito che stanno intensificando gli aiuti militari», perché ciò «è vitale per la capacità dell'Ucraina di continuare a lottare».

L'Ucraina vuole colpire obiettivi sensibili russi?

Secondo Politico, Zelensky si appresta a mandare a Washington il suo consigliere Andriy Yermak e il ministro Umerov con una lista di target di alto valore da colpire appunto in Russia, da sottoporre all'amministrazione statunitense.

Un'iniziativa di cui si è avuta notizia proprio nel giorno in cui il presidente ucraino ha detto di volere sottoporre il nuovo piano per la pace non solo al presidente Joe Biden, ma anche ai candidati alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump.

«Non è la prima volta che sentiamo tali dichiarazioni da parte dei rappresentanti del regime di Kiev», ha tagliato corto Peskov. Quanto all'uso delle armi fornite a Kiev, «molti Paesi del cosiddetto Occidente collettivo sono già immersi fino alle orecchie in questo conflitto», ha chiosato il portavoce di Putin.

I russi avanzano nel Donetsk

Kiev ha detto che nei bombardamenti russi di lunedì e martedì sono state colpite tutte le centrali idroelettriche ucraine, con una riduzione del 40% della produzione.

E mercoledì, affermano fonti locali, altre sei persone, tra cui quattro membri della stessa famiglia, sono state uccise da bombardamenti nella regione orientale di Donetsk, dove Mosca ha rivendicato la conquista di un altro insediamento, quello di Kamishevka.

L'Ucraina colpisce in Russia con i dorni

In attesa dell'eventuale permesso americano a utilizzare i missili a lungo raggio, Kiev continua comunque a colpire obiettivi in territorio russo anche a grande distanza dal confine con l'uso di droni.

Un attacco è stato segnalato ad un deposito di carburanti nella regione di Kirov, a quasi 1500 chilometri dalla frontiera. Il governatore, Alexander Sokolov, ha detto che il bombardamento, avvenuto a Kostelnich, non ha provocato vittime né danni ingenti, ma un incendio ad un serbatoio di cherosene.

In fiamme anche un deposito petrolifero a Kamensky, nella regione frontaliera di Rostov, anch'esso attaccato dai droni ucraini.

Nella stessa regione il 18 agosto un analogo attacco nel distretto di Proletarsky ha provocato un incendio in un altro deposito di carburanti e a distanza di dieci giorni non vi è ancora conferma che le fiamme siano state domate.

Sono 41 i vigili del fuoco rimasti feriti nel tentativo di spegnere l'incendio.