Guerra Il giallo sui piani top secret di USA e NATO per Kiev finiti sui social

SDA

7.4.2023 - 21:26

Il Pentagono ha aperto un'inchiesta.
Il Pentagono ha aperto un'inchiesta.
KEYSTONE/AP/PATRICK SEMANSKY

I piani top secret degli Stati Uniti e della Nato per l'Ucraina finiscono sui social e il Pentagono apre un'inchiesta, mentre Kiev e Mosca si accusano reciprocamente di disinformazione.

Keystone-SDA

Non hai tempo? blue News riassume per te:

  • Sui social network sono trapelati dei documenti top secret sulla guerra in Ucraina degli Stati Uniti e della NATO: in particolare la fuga di notizie ha riguardato i piani del rafforzamento dell'esercito di Kiev in vista dell'annunciata controffensiva. 
  • Mosca giudica i documenti top secret come fortemente manipolati: soprattutto il numero delle vittime russe e ucraine.
  • Secondo gli esperti militari, le carte, che risalirebbero a cinque settimane fa, sarebbero però in parte autentiche.

Ma nonostante i forti sospetti di manipolazione da parte russa, ad esempio per ridurre la stima delle vittime russe e aumentare quella dei soldati ucraini, i documenti sembrano almeno in parte autentici, secondo gli esperti.

In tal caso si tratterebbe del primo, imbarazzante colpo pubblico dell'intelligence di Mosca, dopo che finora sono stati gli 007 americani a condurre il gioco, anticipando i piani del Cremlino e passando informazioni a Kiev per colpire gli obiettivi nemici.

Una fuga di notizie del genere, postate sui social media e diventate disponibili in tutto il mondo, rischia di compromettere la condivisione dell'intelligence tra Stati Uniti e Ucraina.

La difesa americana è a conoscenza dei post sui social media

Nel frattempo dalla Turchia il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha minacciato che Mosca potrebbe abbandonare l'accordo che ha sbloccato le esportazioni di grano dai porti dell'Ucraina se non sarà permessa l'esportazione anche di prodotti russi e avvisato che ogni negoziato di pace deve passare per la creazione di «un nuovo ordine mondiale».

Mentre il giornalista del «Wall Street Journal» Evan Gershkovich, arrestato nei giorni scorsi in Russia, è stato formalmente incriminato per spionaggio.

È stato il «New York Times» a rivelare per primo la diffusione su Twitter e Telegram di screenshot di documenti di guerra classificati statunitensi e della Nato, in particolare i piani per rafforzare l'esercito di Kiev in vista dell'annunciata controffensiva nell'est del Paese, dove intanto, secondo l'intelligence britannica, «molto probabilmente» i russi si trovano adesso nel centro di Bakhmut.

La vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, non si è pronunciata sull'autenticità dei documenti, limitandosi a dire che il dipartimento della Difesa è «a conoscenza delle segnalazioni di post sui social media e sta esaminando la questione». Per Kiev invece non ci sono dubbi.

I documenti diffusi «sono un bluff, polvere negli occhi»

I documenti diffusi, ha assicurato il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, non hanno «nulla a che fare con i veri piani dell'Ucraina» e si basano su «una grande quantità di informazioni fittizie». «Sono un bluff, polvere negli occhi... se la Russia avesse davvero ricevuto i preparativi per scenari reali, difficilmente li avrebbe resi pubblici», ha osservato.

Blogger militari russi pro guerra ribaltano l'accusa, ammonendo che probabilmente si tratta di false informazioni per confondere le forze di Mosca prima della controffensiva ucraina.

Ma il Cremlino ha colto la palla al balzo per ribadire la sua tesi: «Non abbiamo il minimo dubbio sul crescente coinvolgimento diretto o indiretto degli Stati Uniti e della Nato nel conflitto tra Russia e Ucraina. Lo teniamo d'occhio. Certo, questo rende l'intera storia più complicata, ma non può influenzare l'esito finale dell'operazione speciale», ha commentato alla Cnn il portavoce Dmitri Peskov.

Una parte dei piani appare autentica

I presunti piani top secret, che l'amministrazione Biden ha tentato finora inutilmente di cancellare dalla rete, risalgono a cinque settimane fa, esattamente al primo marzo, quando ufficiali ucraini erano nella base statunitense di Wiesbaden in Germania per una sessione di war game, con la partecipazione il giorno dopo del capo dello stato maggiore congiunto degli Stati Uniti Mark Milley e del comandante supremo delle Forze alleate in Europa Christopher Cavoli.

Tra gli elementi che hanno suscitato sospetti di manipolazione, forse anche per alzare il morale delle truppe di Mosca, la stima delle vittime: tra i 16 mila e i 17,5 mila russi e 71.500 ucraini. Finora invece il Pentagono e altri analisti avevano indicato circa 200 mila tra morti e feriti nell'esercito di Putin e oltre 100 mila in quello ucraino.

Tuttavia, secondo gli analisti militari, parte dei documenti appaiono autentici, con informazioni preziose per la Russia sui tempi di consegna degli aiuti bellici, sui numeri delle truppe ucraine ed altri dettagli militari. Le carte menzionano, ad esempio, il ritmo di spesa (finora mai rivelato) per le munizioni dei lanciarazzi mobili Himars forniti dagli Stati Uniti.

Un altro documento elenca le unità, l'equipaggiamento e l'addestramento delle truppe ucraine, con i programmi da gennaio ad aprile: si parla di nove brigate (4000-5000 uomini l'una) pronte per fine aprile che hanno bisogno di oltre 250 tank e più di 350 veicoli meccanizzati.