Politica Giordania accusa Hamzah, ha attentato a sicurezza regno

SDA

4.4.2021 - 19:08

Il principe Hamza con la madre, la regina Noor
Il principe Hamza con la madre, la regina Noor
Keystone

Attentato alla sicurezza nazionale e collegamenti con servizi stranieri. L'atto di accusa contro il principe Hamzah bin Hussein e i suoi alleati è stato pronunciato oggi dal vice premier giordano e ministro degli esteri, al-Safadi.

Hamzah stesso in nottata aveva denunciato in video diffusi dalla Bbc di «essere stato posto agli arresti domiciliari» e di «non essere lui responsabile del crollo della governance, della corruzione e dell'incompetenza prevalsa nel governo negli ultimi 15-20 anni che ora sta peggiorando». «Siamo al punto in cui – ha detto – nessuno è in grado di parlare o esprimere opinioni su qualsiasi cosa senza essere vittima di bullismo, arrestato, molestato e minacciato». In soccorso del principe è scesa in campo la madre Noor (quarta e ultima moglie americana del defunto re Hussein): la regina ha definito su twitter le accuse «una malvagia calunnia».

Al-Safadi ha confermato che gli arrestati nella retata di Amman sono tra i 14 e i 16 oltre ai dignitari di corte Basem AwadAllah e Sharif Hassan bin Zaid i cui nomi sono subito circolati. Poi ha rivelato che «i servizi di sicurezza hanno monitorato una persona con collegamenti a servizi di sicurezza stranieri che comunicavano con la moglie del principe Hamzah». Al tempo stesso – ha aggiunto – «le offrivano immediatamente un aereo per lasciare la Giordania per un paese straniero». Poi ha attaccato Hamzah i cui video hanno «distorto i fatti, invocando simpatia locale e straniera». «Le persone attorno al principe – ha insistito – comunicavano con entità che definivano se stesse 'opposizione esterna'».

A sostegno di Abdallah si sono schierate le monarchie del Golfo mentre il ministro della difesa di Israele Benny Gantz ha detto che «una forte e prospera Giordania è per noi un interesse economico e di sicurezza». Teheran ha fatto sapere di opporsi «ad ogni instabilità o interferenza straniera» ed ha accusato «il regime sionista» di Israele le cui «tracce sono sempre riconoscibili in questo tipo di crisi».

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