Il Parlamento del Perù ha destituito il presidente Pedro Castillo con 101 voti a favore, 6 contro e 10 astensioni. Castillo è stato arrestato, riporta l'agenzia di stampa statale Andina.
Il presidente del Congresso Jose Daniel Williams Zapata festeggia con i deputati la decisione di destituire il presidente Castillo.
I deputati scattano una fotografia.
La polizia controlla i dintorni del palazzo presidenziale a Lima.
Alcuni manifestanti vicino a dove si trova Castillo con la polizia, a Lima.
Pedro Castillo il 24 novembre.
Dina Boluarte prenderà le redini del Paese (foto d'archivio).
Il presidente del Congresso Jose Daniel Williams Zapata festeggia con i deputati la decisione di destituire il presidente Castillo.
I deputati scattano una fotografia.
La polizia controlla i dintorni del palazzo presidenziale a Lima.
Alcuni manifestanti vicino a dove si trova Castillo con la polizia, a Lima.
Pedro Castillo il 24 novembre.
Dina Boluarte prenderà le redini del Paese (foto d'archivio).
A seguito della destituzione, il Parlamento ha convocato la vice presidente Dina Boluarte alle 15:00 (le 21:00 in Svizzera) per l'ufficializzazione della successione presidenziale.
Si è dimessa anche la presidente del governo, Betssy Chavez. Lo ha reso pubblico di persona in un breve messaggio diretto all'ormai ex capo di Stato in cui lo ha ringraziato dell'onore conferitogli.
Chavez aveva assunto l'incarico lo sorso 25 novembre, succedendo al primo ministro Anibal Torres.
Castillo è stato arrestato nel centro della capitale Lima, ha riferito Andina. In prefettura sarebbe stato interrogato dalla procuratrice generale Patricia Benavides e dal procuratore capo per i casi di corruzione.
Boluarte è la prima donna a guidare il Paese
La successione presidenziale fra il destituito presidente Pedro Castillo e la vicepresidente Dina Boluarte è la terza che avviene in Perù negli ultimi cinque anni.
Nel marzo 2018, infatti, l'allora presidente Pedro Pablo Kuczynski, che doveva affrontare una mozione di impeachment in Parlamento, rassegnò le sue dimissioni lasciando l'incarico al suo vice, Martín Vizcarra.
Ma nel 2020, è stata la volta del presidente Vizcarra ad essere destituito per «incapacità morale» dal Parlamento, permettendo la gestione della fine della legislatura al suo vice, Francisco Sagasti.
Intanto i media peruviani sottolineano che Boluarte sarà la prima donna a insediarsi alla presidenza del Paese.
Castillo aveva tentato di sciogliere il Parlamento
Pedro Castillo mercoledì aveva sciolto il Parlamento e dichiarato lo stato di emergenza.
In un discorso alla nazione, aveva annunciato anche la sua intenzione di convocare elezioni legislative nel giro di nove mesi. Inoltre il capo dello Stato aveva decretato l'introduzione del coprifuoco tra le 22 locali e le 4 del giorno successivo. Infine aveva chiesto a tutti coloro che posseggono armi di consegnarle al più vicino posto di polizia nel giro di 72 ore.
Nel suo discorso alla nazione, il capo dello Stato aveva detto: «Il prossimo Parlamento che sarà eletto dovrà avere funzioni di costituente per riformare la Costituzione del Paese». Durante il periodo di transizione, Castillo aveva indicato di voler governare «per decreto».
Il drammatico annuncio di Castillo è stato formulato alcune ore prima dell'inizio di una seduta del Parlamento in cui si sarebbe dovuta discutere una risoluzione riguardante la sua destituzione per «incapacità morale».
«Colpo di stato»
Tuttavia, Castillo ha apparentemente sbagliato i calcoli: dopo aver annunciato lo scioglimento del Parlamento, numerosi membri del Governo si sono allontanati da lui, in particolare la vicepresidente Boluarte. «Respingo la decisione di Pedro Castillo di far crollare l'ordine costituzionale sciogliendo il Parlamento. Questo è un colpo di Stato che aggrava la crisi politica e istituzionale che la società peruviana deve superare nel rigoroso rispetto della legge», ha scritto su Twitter.
Numerosi ministri si sono dimessi dopo il discorso di Castillo. «Poiché lo stato di diritto è stato violato, in conformità con i miei principi democratici presento le mie dimissioni irrevocabili da Ministro dell'Economia e delle Finanze», ha scritto su Twitter il Ministro delle Finanze Kurt Burneo. Anche il ministro degli Esteri César Landa e il ministro della Giustizia Felix Chero si sono dimessi dalle loro cariche. Il procuratore generale Benavides ha dichiarato: «Respingiamo con forza la violazione dell'ordine costituzionale».
Anche l'opposizione ha parlato di colpo di Stato. «Non deve fare quello che ha appena fatto. È illegale», ha dichiarato la deputata Martha Moyano del partito di destra Fuerza Popular alla radio RPP. Il suo collega di partito Héctor Ventura ha detto: «Le forze armate oggi devono rispettare l'ordine democratico». Il deputato ed ex ammiraglio José Cueto ha scritto su Twitter: «Quello che ha fatto Pedro Castillo è un colpo di Stato. Le forze armate sosterranno la Costituzione e non il dittatore».