In arrivo una nuova listaIn Grecia dilaga lo scandalo delle intercettazioni dei cellulari
SDA
26.11.2022 - 19:20
Dilaga in Grecia lo scandalo delle intercettazioni dei cellulari di politici, giornalisti e alti funzionari. Il settimanale Documento anticipa la pubblicazione, domani, di una nuova lista di personalità i cui cellulari sarebbero stati infettati con il software Predator e accusa apertamente il premier Kyriakos Mitsotakis di aver gestito l'operazione.
Keystone-SDA
26.11.2022, 19:20
26.11.2022, 20:14
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Nell'elenco ci sarebbero, tra gli altri, l'ex capo della Polizia Michalis Karamalakis e la procuratrice incaricata di supervisionare i servizi segreti Eyp, Vasiliki Vlachou.
L'opposizione di Syriza, commentando le anticipazioni, attacca: «Il primo ministro Mitsotakis è ora accusato di aver organizzato ed eseguito una deviazione costituzionale senza precedenti.Se non darà risposte convincenti si dimetta», scrive in una nota il partito guidato dall'ex premier Alexis Tsipras.
E' da inizio novembre che i media greci lanciano rivelazioni-bomba sullo scandalo, e sempre più puntano il dito contro il primo ministro conservatore, che finora ha negato ogni coinvolgimento.
La miccia di quello che è stato presto ribattezzato il «watergate greco» - o ‹Predatorgate› - si è accesa lo scorso luglio, quando il segretario del partito socialista del Pasok ed europarlamentare Nikos Androulakis ha denunciato di essere stato intercettato dai Servizi segreti greci nell'autunno del 2021 - mentre era in procinto di vincere il congresso del suo partito - e di avere subito poi un tentativo di hackeraggio del suo cellulare, da parte di ignoti, con lo spyware Predator.
Lo spionaggio partiva da un unico centro operativo
Il settimanale d'inchiesta Documento, ricostruendo la vicenda, ha scritto che lo spionaggio partiva da un unico centro operativo dei Servizi, che mandava alle vittime di Predator un messaggio che infettava i telefoni con lo spyware.
Tra le persone spiate, Documento aveva elencato persino Kostis Hatzidakis, attuale ministro del Lavoro eletto con Nea Dimokratia, nonché il direttore del principale quotidiano greco ‹Kathimerini›, Alexis Papachelas. Secondo altri media sarebbe stato intecettato anche il cellulare del magnate dell'editoria e proprietario della squadra di calcio dell'Olympiakos, Giannis Marinakis, considerato vicino alla famiglia Mitsotakis.
Il premier, che nel 2019 ha avocato a sé per legge la gestione diretta dei Servizi segreti, nega ogni legame tra Predator e il governo, e ha promesso di fare luce sulla vicenda, ma all'interno del suo stesso partito cresce il nervosismo.
«Ho completa fiducia nell'impegno assunto da Mitsotakis di fare piena chiarezza sul caso» ha commentato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Nikos Dendias, vittima a sua volta di Predator in base a quanto rivelato dal giornale To Bima, e considerato oggi uno dei principali rivali del premier per la guida del partito di Nea Dimokratia.
Lo scandalo ha poi attirato l'attenzione internazionale: l'osservatorio Reporter senza frontiere ha invocato «indagini serie» sulle intercettazioni che coinvolgerebbero, tra gli altri, almeno 13 giornalisti, mentre la Commissione del Parlamento europeo Pega, incaricata di indagare sull'uso degli spyware, ha chiesto «completa chiarezza» prima delle elezioni legislative previste in Grecia tra la primavera e l'estate del 2023.