Medio Oriente Hamas, «il bilancio delle vittime a Gaza sale a 25'490»

SDA

23.1.2024 - 11:01

Stando a Hamas, il bilancio delle vittime è salito a quasi 25'500 persone
Stando a Hamas, il bilancio delle vittime è salito a quasi 25'500 persone
Keystone

Sale il bilancio dei morti a Gaza dall'inizio della guerra: secondo il ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas il numero delle vittime è ora arrivato a 25'490.

Intanto, l'ONU ammonisce come a Gaza le bombe non siano l'unica minaccia alla vita. I residenti mancano di cibo e acqua pulita, le strutture sanitarie sono praticamente inesistenti e le comunicazioni con il mondo esterno sono instabili nella migliore delle ipotesi.

Stando a Juliette Touma, rappresentante dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi che si è recata nelle zone centrali tra cui Deir al-Balah, e poi nel sud, a Rafah e Khan Younis, descrive una situazione «assolutamente disperata». La cosa che più colpisce è la condizione di sovraffollamento che si vive nella città di Rafah. La popolazione qui, spiega Touma, è quadruplicata dall'inizio della guerra.

«La gente ha continuato a fuggire, cercando rifugio in questa parte di Gaza, sperando di trovare sicurezza e protezione». Le strade sono invase da rifugi di fortuna che le persone hanno allestito per proteggersi dalle intemperie, pochi pali di legno a reggere teli di plastica e dentro tante, troppe persone.

«Ovunque si guardi, ci sono sfollati, persone che chiedono aiuto, sono esauste dopo tre mesi e mezzo di quella che è una guerra brutale» aggiunge la rappresentante Onu. In uno spazio di meno di tre metri quadri vivono fino a 26 persone, una sopra all'altra senza poter riscaldarsi la notte e senza acqua per potersi lavare. E per mangiare un pezzo di verdura da dividere in tanti.

«Queste non sono condizioni per gli esseri umani» dichiara Juliette Touma, secondo cui a peggiorare ulteriormente la situazione c'è l'isolamento delle comunicazioni. I servizi telefonici e internet non funzionano, anche a causa dei gravi danni causati alla rete di telecomunicazioni di Gaza. E' impossibile inviare un messaggio WhatsApp o fare una chiamata da un cellulare all'altro.

«La maggior parte delle persone si sente estremamente isolata dal resto del mondo – dice ancora la rappresentante Onu – e ciò contribuisce alla grande percezione di insicurezza». «E' inimmaginabile essere nel bel mezzo di una zona di guerra, aver bisogno di chiamare un'ambulanza o chiedere aiuto o parlare con i tuoi cari e non poterlo fare», aggiunge. E la mancanza di comunicazione rende difficili anche le operazioni di aiuto da parte delle organizzazioni umanitarie perché è difficile coordinare le operazioni di trasporto, stoccaggio e distribuzione degli aiuti senza la possibilità di utilizzare il telefono. «L'assedio – conclude – sta uccidendo silenziosamente la popolazione di Gaza».