Guerra in Medio Oriente Harris incontra Netanyahu: «Serve un'intesa. Non resterò in silenzio su Gaza»

SDA

26.7.2024 - 07:31

Incontro fra Benjamin Netanyahu e Kamala Harris.
Incontro fra Benjamin Netanyahu e Kamala Harris.
Keystone

Israele ha il «diritto di difendersi», ma non si possono girare le spalle di fronte alla «terribile» situazione umanitaria a Gaza, sulla quale non si può diventare «insensibili. Io non resterò in silenzio».

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Kamala Harris lo ha assicurato al termine del suo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in quello che è stato il suo primo test di politica estera da quando Joe Biden l'ha appoggiata per la corsa alla Casa Bianca.

«Come ho detto a Netanyahu, è il momento di chiudere l'accordo» per il cessate il fuoco e riportare gli ostaggi a casa, ha detto la vicepresidente parlando dalla Casa Bianca. «A tutti coloro che chiedono il cessate il fuoco e urlano per la pace, io vi vedo e vi sento. Facciamo l'accordo», ha aggiunto dopo l'incontro di oltre mezz'ora «franco e costruttivo» con Netanyahu al Ceremonial Office.

Al premier ha anche ribadito il suo l'impegno «incrollabile» nei confronti di Israele e della sua sicurezza: Israele ha «il diritto di difendersi ma come si difende è importante», ha osservato Harris riferendo di aver espresso a Netanyahu le sue «serie preoccupazioni sulla terribile situazione umanitaria a Gaza».

«Con più di due milioni di persone alla prese con alti livelli di insicurezza alimentare e più di mezzo milione ad affrontare catastrofici livelli di acuta insicurezza alimentare, quanto accaduto a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante», ha aggiunto. «Non possiamo girarci di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. Io non starò in silenzio», ha messo in evidenza esortando gli americani a non vedere la guerra a Gaza come un fatto in bianco o nero perché la situazione è più complessa.

«Spesso la conversazione è binaria ma la realtà è molto più di questo. Chiedo agli americani di incoraggiare gli sforzi per una maggiore consapevolezza della complessità e della storia della regione», ha aggiunto condannando l'antisemitismo e l'islamofobia. Da qui l'invito a fare il possibile per «prevenire la sofferenza di civili innocenti. Lavoriamo per unire il nostro Paese».