Late Night USAI neri muoiono a causa delle violenze della polizia? Trump: «Come i bianchi!»
Philipp Dahm
19.7.2020
Miami è diventata il nuovo epicentro mondiale del SARS-CoV-2, ma paradossalmente è proprio in Florida che Donald Trump ha intenzione di organizzare il prossimo congresso del suo partito. E nemmeno il tema del razzismo sembra interessare il presidente.
Da lunedì i maggiori late-night show statunitensi sono tornati in onda dopo circa quindi giorni di pausa estiva – e ci sono mancati, considerato tutto ciò che è avvenuto negli Stati Uniti in queste ultime due settimane. Del resto, nelle settimane precedenti erano successe molte cose con protagonista Donald Trump e, a un certo punto, gli autori e i presentatori hanno avuto bisogno di riposo.
Il via è stato dato da Stephen Colbert, il cui «Late Show» continua a essere trasmesso da casa sua – con la moglie come spalla. E, ovviamente, Stephen Colbert comincia occupandosi della pandemia. «Il numero di casi di coronavirus si è impennato in tutto il Paese, persino negli Stati che hanno fatto le cose per bene ci sono state delle ricadute». La California ha infatti dovuto reintrodurre le misure di contrasto al SARS-CoV-2 – ma Hollywood ama i sequel, ironizza il presentatore.
Alcune città come Los Angeles e San Diego hanno già annunciato la cancellazione totale o parziale delle lezioni in presenza – un piano che non piace per niente al presidente degli Stati Uniti.
E, in effetti, la prima fase del lockdown ha fatto regredire gli studenti statunitensi di sette mesi nell'apprendimento della lettura e della matematica. «Se torniamo indietro ancora di sette mesi, non ci sarà modo di capire a quanti mesi si arrivi» scherza Stephen Colbert.
Tuttavia, per quanto riguarda i nuovi casi giornalieri, la California ha solo un piccolo problema in confronto alla Florida: nell'assolato sud, i record negativi si susseguono e non smettono di demoralizzare il Paese. Domenica sono stati registrati ben 15'300 nuovi casi di infezione. «E [lunedì], la Florida ha annunciato più di 12'000 nuovi contagi. Almeno là non ci sono così tante persone anziane» dice il presentatore con un cinismo diabolico, visto che la Florida è il paradiso dei pensionati. «O, almeno, non ce ne saranno più fra tre settimane grazie al governatore».
Contrariamente alla California, lo Stato del Sole è governato da un repubblicano: «[Ron] De Santis non ha preso sul serio il virus e adesso il suo Stato ne è l'epicentro, ma lui non si preoccupa». Nel passaggio dal minuto 2'59'', il governatore spiega poi che questi nuovi record non sono altro che «blips», cioè semplici fluttuazioni». «"Blip" è proprio una parola divertente. […] Non deve essere così terribile. Guardiamo la curva in Florida. […] Se pensa che sia solo una fluttuazione, signor Governatore, lei ha una fluttuazione nella testa».
Jacksonville, in Florida, è anche il luogo del prossimo congresso del Partito repubblicano, che avrebbe dovuto tenersi in Carolina del Nord ma è stato spostato perché le autorità statali hanno «insistito su cose come il distanziamento sociale e l'uso della mascherina». Alcuni senatori tuttavia pensano di saltare il « COVID-Coming-out-Party» di Donald Trump, afferma Stephen Colbert, che legge quattro nomi. «Cosa li ferma? Possiamo saperlo? Oh mio Dio, fanno decisamente parte del gruppo a rischio. Sono dei "blips" che aspettano la loro ora».
E come se l'idea di organizzare il congresso del partito nello Stato più colpito non fosse già infelice, gli organizzatori pensano di utilizzare delle navi da crociera come alloggi. «Dunque, voi siete in Florida, passate la giornata in un auditorium con gente che urla senza indossare la mascherina, poi andate a dormire in una capsula di Petri galleggiante – il solo modo di rendere il tutto più contagioso sarebbe proporre un buffet gratis in cui tuffarsi di testa direttamente.
Resta il fatto che bisognerebbe organizzare tutto all'aperto. «In agosto. In Florida», ridacchia Stephen Colbert, che punta il dito sulla combinazione fra caldo, paludi e zanzare. D'altronde i seguaci di Donald Trump vogliono anche lanciare frecciatine – e in questo caso, il bersaglio è Anthony Fauci. Come sappiamo l'immunologo è già nel mirino della Casa Bianca.
Late-night USA - Capire gli Stati Uniti
50 Stati, 330 milioni di abitanti e ancor più opinioni: come «capire gli USA»? Per avere una visione complessiva senza sbagliarsi serve un faro. Le star dei late show offrono probabilmente l'aiuto migliore nella navigazione. Sono dei perfetti piloti che esplorano implacabilmente i fondali del Paese e della gente e servono al nostro autore, Philipp Dahm, come bussole che indicano il tono dell'umore e lo stato d'animo degli statunitensi.
Uno scagnozzo del presidente preparava da settimane «una nota per dimostrare quante volte il dottor [Anthony] Fauci si è sbagliato, non solo durante questa pandemia ma in tutta la sua carriera». Il consiglio di Stephen Colbert : «Non farei una nota troppo lunga. [Donald] Trump in genere perde interesse alla pagina "una quasiasi"».
Proprio nel momento in cui Stephen Colbert registrava la sua trasmissione, il canale statunitense CBSN trasmetteva un'intervista fatta al presidente. Quando gli è stato chiesto perché tanti neri muoiono ancora a seguito delle violenze della polizia – a partire dal minuto 9'41'' – Donald Trump ha risposto: «Esattamente come i bianchi. Esattamente come i bianchi! Che brutta domanda. Proprio come i bianchi. Ci sono anche più bianchi [che muoiono], del resto». «Molto rassicurante», pensa Stephen Colbert. La polizia non può essere razzista poiché «nessuna vita conta».
Il presidente settantaquattrenne non capisce neanche la discussione sulla bandiera confederata. «La gente l'adora e […] conosco persone che amano la bandiera e che non pensano alla schiavitù». Il presentatore imita Donald Trump : «Non pensano alla schiavitù, pensano solo a quelle brave persone che hanno combattuto per mantenerla».
Un piccolo extra con Jimmy Fallon: il presentatore del late-night show non è famoso per la sua satira politica. In compenso a volte può essere decisamente spassoso. Ecco due passaggi che lo dimostrano: un'allegra canzone sul ritorno nel suo studio newyorkese...
… e uno sketch sulle sceneggiature «calde» dell'era post-coronavirus – con tutti i modi più stupidi per parlare di qualcosa di «scottante» e trame meravigliosamente assurde.