Stati Uniti È il giorno di Biden, l'abbraccio democratico alla convention del partito

SDA

19.8.2024 - 20:35

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la First Lady Jill Biden salgono a bordo del Marine One sul prato sud della Casa Bianca a Washington.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la First Lady Jill Biden salgono a bordo del Marine One sul prato sud della Casa Bianca a Washington.
KEYSTONE

A Chicago nel 1968 l'unico altro presidente nella storia americana che non si è ricandidato per un secondo mandato, Lyndon B. Johnson, non si presentò alla convention del suo partito. Cinquantasei anni dopo Joe Biden c'è, per congedarsi dalla politica, rivendicare i suoi successi alla Casa Bianca, ricevere l'abbraccio dei democratici, ma soprattutto consacrare ufficialmente la sua vice presidente Kamala Harris come unica speranza di sconfiggere Donald Trump e salvare la democrazia americana.

Keystone-SDA

Nella giornata di Joe alla convention di Chicago tutto è pronto per salutare come si deve l'anziano commander-in-chief e ringraziarlo per essersi ritirato da una corsa che sembrava disperata e adesso ha ripreso slancio.

Ai delegati saranno consegnati gadget a tema Biden, come il caffe «A cup of Joe», e lo United Center, la casa dei Chicago Bulls che ospita la kermesse democratica, sarà tappezzato delle frasi più iconiche pronunciate da Biden in questi 50 anni in politica, dal «Diffondi la fede» al «La storia è nelle tue mani».

Sul palco accanto al leader 81enne ci sarà la first Lady Jill Biden, la sua roccia, la consigliera più fidata e colei che ha sempre difeso il marito dagli attacchi interni ed esterni. Anche per lei è il momento di dire addio a quella «vita sotto i riflettori che non avrei mai voluto», come confessò una volta, ma che ha accettato per amore di Joe.

La docente universitaria che ha voluto a tutti i costi mantenere il suo lavoro, prima volta nella storia americana; la step-mom del travagliato Hunter che è volata da una parte all'altra dell'Atlantico per essere accanto al suo figlioccio in tribunale; la donna forte e saggia che non ha esitato a dare il suo sostegno a Harris per «amore del nostro Paese e per un futuro splendente».

Uno spiraglio per emergere per le nuove generazioni

Il primo giorno della convention sarà anche quello di Hillary Clinton, la grande sconfitta del 2016 che simbolicamente cederà il testimone ad un'altra donna per provare ad arrivare dove lei non è riuscita, nello Studio Ovale.

Ma a dimostrazione che il ritiro di Biden e la candidatura della 59enne Harris hanno un valore che va oltre le elezioni 2024, sul palco saliranno anche la stella dell'ala più liberal Alexandria Ocasio-Cortez e il governatore del Kentucky Andy Beshear, due rappresentanti di una nuova generazioni di dem che per troppi anni sono rimasti in panchina e adesso vedono uno spiraglio per emergere.

A dimostrazione di ciò, mentre nel 2020 ad Aoc furono concessi soltanto 90 secondi per presentare il senatore del Vermont Bernie Sanders, quest'anno la deputata avrà uno spazio in prima serata, poco prima di Biden. Un posto d'onore per un debutto davanti all'establishment del partito e non soltanto nelle retrovie più progressiste.

L'ombra della guerra a Gaza e i manifestanti

Sull'atmosfera di festa e speranza che si respira alla convention dem, con qualche analista che parla già di un «2008 vibe», un'atmosfera simile a quella della storica elezioni di Barack Obama, pesa l'ombra della guerra a Gaza e dei circa 40'000 manifestanti riuniti fuori per manifestare contro il sostegno dell'amministrazione democratica a Israele.

Il gruppo filo-palestinese Delegates Against Genocide ha già annunciato che farà pressione per un embargo sulle armi a Israele questa settimana minacciando interruzioni e proteste durante i discorsi principali.

La verità è che queste elezioni per i democratici dipendono molto dall'esito della guerra in Medio Oriente, con gli americani-musulmani e i giovani che potrebbero decidere di non recarsi alle urne. Tutto si deciderà nei prossimi giorni, con la tregua a Gaza che per Biden «è ancora possibile».

«I negoziati sul cessate il fuoco sono ancora in corso, non molliamo», ha assicurato il presidente consapevole che in gioco, oltre alla sorte di persone innocenti, c'è anche il voto di novembre.