Iran Il mondo in piazza contro il pugno duro di Teheran

SDA

8.1.2023 - 20:01

Un po' dappertutto nel mondo diverse migliaia di persone sono scese in piazza.
Un po' dappertutto nel mondo diverse migliaia di persone sono scese in piazza.
Keystone

Dall'Australia all'Europa passando per gli Stati Uniti, una ottantina di città si sono unite contro la repressione in Iran delle proteste e dei raduni a sostegno di Mahsa Amini.

8.1.2023 - 20:01

Ma anche per ricordare le ultime due vittime del regime che sabato all'alba ha impiccato altri due giovani ventenni con l'accusa di aver ucciso un paramilitare.

Raduni anche in Iran per ricordare tra l'altro l'anniversario dell'abbattimento del volo PS752 della Ukraine Airlines con a bordo 176 persone da parte delle Guardie della rivoluzione, esattamente tre anni fa.

A documentare le proteste di oggi i video pubblicati dagli attivisti del gruppo 1500Tasvir, dove si vedono studenti di diverse università di Teheran e di altre città che cantano slogan antigovernativi.

«Giuriamo sul sangue dei nostri amici che resisteremo fino alla fine», hanno detto i dimostranti chiedendo il rilascio dei loro compagni, mentre, indirizzandosi contro le potenti Guardie rivoluzionarie, hanno urlato: «Voi siete l'Isis in Iran».

Le stesse fonti hanno riferito che nella maggior parte delle università i manifestanti sono stati «accolti» dalle guardie universitarie in borghese che li hanno attaccati. Azioni che non hanno fermato la repressione con la condanna di quattro iraniani a pene che vanno da uno a 10 anni di carcere per aver incitato ad uno sciopero durante le proteste.

Il suicidio del giornalista Mohsen Jafarirad

Sconcerto in queste ore sui social ha destato il suicidio del giornalista Mohsen Jafarirad, 36 anni, avvenuto dopo il suo rilascio dal carcere. A denunciarlo è stato un suo collega, come ha scritto Bbc persian.

Non sarebbe il primo suicidio dopo il rilascio dalle carceri iraniane e qualcuno lo collega al fatto che ai detenuti sono date forti dosi di famaci e sostanze psichedeliche che tra gli effetti collaterali, quando si smette, generano anche pensieri suicidi.

Ma la paura non ferma la protesta: oggi l'atleta iraniana di taekwondo Nahid Kiani, vincitrice di medaglie di bronzo ai Campionati asiatici 2016 e ai Giochi asiatici 2018, ha pubblicato una immagine sui social che la ritrae senza hijab, il velo islamico.

A gettare ulteriore benzina sul fuoco la dura presa di posizione del comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniane, Hossein Salami che oggi ha nuovamente minacciato l'Occidente di vendicarsi per l'uccisione in Iraq nel 2020 dell'ex generale Qassem Soleimani, capo della squadra d'élite per le operazioni più segrete dei Pasdaran, colpito dal fuoco di un drone.

SDA