Stati Uniti Il monito di Biden al Congresso: «Putin non si fermerà»

SDA

6.12.2023 - 20:48

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sollecita il Congresso ad approvare la sua richiesta supplementare per la sicurezza nazionale, compresi i finanziamenti per sostenere l'Ucraina, dalla Roosevelt Room della Casa Bianca a Washington.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sollecita il Congresso ad approvare la sua richiesta supplementare per la sicurezza nazionale, compresi i finanziamenti per sostenere l'Ucraina, dalla Roosevelt Room della Casa Bianca a Washington.
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Se gli aiuti americani all'Ucraina non arriveranno entro i prossimi giorni sarà un regalo di Natale a Vladimir Putin e una minaccia per la sicurezza di Stati Uniti ed Europa. È il monito finora più forte quello di Joe Biden al Congresso americano, all'indomani del forfait di Volodymyr Zelensky ad un incontro virtuale con i senatori e nel giorno del G7 che ha ribadito compatto il sostegno a Kiev contro Mosca.

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Sono giorni che la Casa Bianca ha iniziato a lanciare l'ultimo l'allarme sul rischio di vittoria della Russia nel tentativo di superare lo stallo sul nuovo pacchetto da oltre 108 miliardi di dollari chiesto dall'amministrazione.

Ma alla fine è voluto scendere in campo il commander-in-chief in persona, prima definendo «folle» l'ostruzionismo dei repubblicani poi, dalla Roosevelt Room, ricordando che in gioco non c'è solo il futuro dell'Ucraina ma di tutto il mondo libero.

«Ho parlato con i nostri alleati del G7. Sono con noi al fianco di Kiev», ha affermato il presidente degli Stati Uniti insistendo che «non possiamo permettere che vinca Putin».

L'esercito russo ha «significativamente aumentato la pressione»

Alla videoconferenza conclusiva della presidenza giapponese, Zelensky – che ha inviato a Washington il suo numero due Andriy Yermak insieme al ministro della Difesa Rustem Umerov e al presidente della Verkhovna Rada Ruslan Stefanchuk a parlare con lo speaker della Camera Mike Johnson – ha spiegato che l'esercito russo ha «significativamente aumentato la pressione» sul fronte e avvertito i leader che la Russia conta sul «collasso» dell'unità dell'Occidente l'anno prossimo.

«La Russia crede che l'America e l'Europa si mostreranno deboli e non manterranno il loro sostegno all'Ucraina ad un livello adeguato», ha affermato il leader di Kiev. La premier italiana Giorgia Meloni, come gli altri leader del G7, ha assicurato «il continuo e convinto sostegno del governo italiano in ogni ambito alle autorità ucraine».

«Il nostro impegno a sostenere la lotta dell'Ucraina non verrà mai meno»

Al vertice è stato anche concordato di limitare le importazioni di diamanti russi a partire dal prossimo anno. «Introdurremo restrizioni all'importazione di diamanti non industriali, estratti, lavorati o prodotti in Russia, entro il 1° gennaio 2024», si legge nella nota sulle nuove misure che vanno ad aggiungersi alla lunga lista di sanzioni occidentali contro il Cremlino.

«Il nostro fermo impegno a sostenere la lotta dell'Ucraina per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale non verrà mai meno», si legge ancora nel comunicato finale.

Il punto però è che senza la potenza militare degli Stati Uniti, gli alleati potrebbero non essere in grado di continuare nel sostegno. «Il mondo ci guarda», ha ammonito Biden. «Se gli Stati Uniti non sostengono l'Ucraina, chi lo farà? Cosa succederà alla Nato? Al G7? Se noi molliamo, come faranno i nostri amici europei ad aiutare Kiev?», ha incalzato il presidente.

Forse uno degli ultimi pacchetti di aiuti dagli USA

Nel frattempo, Washington continua a spremere le risorse rimaste per fornire il suo contributo alle forze di Zelensky e ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per 175 milioni di dollari. Ma sarà uno degli ultimi, se il Congresso non approverà la nuova richiesta di finanziamenti della Casa Bianca.

Da una parte i repubblicani della Camera continuano a strumentalizzare gli aiuti all'Ucraina come merce di scambio per introdurre misure anti-immigrati sempre più dure. Dall'altra, i democratici si rifiutano di votare una legge che prevede una quasi totale chiusura delle frontiere meridionali. E lo stesso Biden ha dichiarato di non essere più disposto a fare concessioni sull'immigrazione.

Il tempo stringe, l'inverno in Ucraina avanza e il timore è che gli Stati Uniti non abbiano un piano B. «Non sono pronto ad andarmene», ha detto il presidente degli Stati Uniti in una dichiarazione che qualcuno ha interpretato come il segnale che truppe americane potrebbero essere inviate in Ucraina a combattere contro la Russia. Uno scenario catastrofico che fino a oggi Biden ha sempre voluto scongiurare.