Proteste In Brasile sale la tensione, i pro Bolsonaro in piazza martedì

SDA

6.9.2021 - 17:52

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro
Keystone

Conto alla rovescia per le massicce proteste convocate domani in varie città del Brasile dai simpatizzanti del presidente Jair Bolsonaro.

Keystone-SDA

Secondo gli organizzatori, solo a San Paolo, la città più grande e popolosa del Paese, sono attesi due milioni di persone, mentre nella capitale federale, Brasilia, sono state rafforzate le misure di sicurezza per il timore che la folla prenda di assalto le sedi del Congresso e della Corte suprema.

Parallelamente, vengono monitorate anche le manifestazioni contro il governo indette dalle opposizioni per il rischio che possano degenerare in atti di vandalismo, data la probabile presenza di black bloc, o in tafferugli con i dimostranti delle fazioni rivali.

Sempre a Brasilia, intanto, anche quest'anno non si svolgerà la tradizionale parata militare del 7 settembre, Festa dell'Indipendenza, ufficialmente per evitare assembramenti a scopo precauzionale contro la pandemia di coronavirus.

Nelle intenzioni di Bolsonaro, i cortei di domani saranno un momento importante per mostrare il sostegno delle piazze alla sua gestione. Il tutto nonostante le accuse mosse da una Commissione parlamentare d'inchiesta di aver ritardato l'acquisto di vaccini per far fronte all'emergenza sanitaria.

Ma le proteste del 7 settembre sono anche motivo di preoccupazione per la magistratura e parte dei governatori. Il timore è che ci siano episodi di violenza dopo che il leader di estrema destra ha più volte minacciato i giudici della Corte suprema, accusandoli di agire «fuori dalla Costituzione», oltre a sostenere il rischio di frodi alle elezioni del prossimo anno in assenza di un voto certificabile tramite ricevuta stampata (quest'ultima proposta è stata tuttavia definitivamente respinta dalla Camera dei deputati).

C'è poi l'incognita della partecipazione agli atti di numerosi agenti della polizia militare, nonostante le azioni disciplinari intraprese in particolare dal governatore di San Paolo, Joao Doria, che il mese scorso ha anche fatto licenziare un ufficiale colpevole di aver incentivato la partecipazione dei colleghi alle manifestazioni pro-Bolsonaro.

Di qui l'allarme lanciato dai partiti di opposizione, secondo cui frange più estremiste dei sostenitori del presidente della Repubblica potrebbero scendere in strada armati e favorire un colpo di Stato irrompendo nei palazzi del potere a Brasilia per destituire le attuali istituzioni.