Pandemia In Israele si esce senza la mascherina, l'Europa è cauta

SDA

18.4.2021 - 19:18

I cittadini di Israele si godono la spiaggia, senza mascherina.
I cittadini di Israele si godono la spiaggia, senza mascherina.
Keystone

In Israele, d'ora in avanti, la mascherina all'aperto non sarà più obbligatoria: è l'ulteriore conferma che per ritrovare la libertà dalla pandemia la vaccinazione è la strada maestra.

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Tanto è vero che l'Europa, più lenta nelle somministrazioni, si avvia solo a prime, timide, riaperture, anzi in certi casi le scoraggia. In Germania, ad esempio, la cancelliera Merkel vuole addirittura stringere imponendo il coprifuoco notturno.

In Israele è stata una giornata spartiacque. Nel Paese più virtuoso nelle vaccinazioni, che ha riscontrato un drastico calo di vittime e contagi, i cittadini sono potuti uscire all'aria aperta senza mascherine. Con il benestare del ministero della Sanità in accordo con gli esperti.

La svolta è stata accolta con cautela dalla popolazione, e per le strade di Tel Aviv in molti hanno continuato ad andare in giro con la protezione sul viso. Inoltre, le autorità sanitarie hanno ribadito l'importanza di utilizzare la mascherine negli spazi chiusi e che «ognuno la tenga in tasca e la usi quando serve».

Prudenza sacrosanta, ma resta il fatto che dopo oltre un anno di pandemia, in cui la mascherina è diventata un'appendice per tutti, non doverla indossare sempre e comunque è un segnale importante. Di ritorno ad una pseudo-normalità.

Normalità a cui si sono riavvicinati anche i ragazzi, in Israele, perché hanno riaperto tutte le scuole. Tutto questo mentre, a pochi chilometri di distanza, Gaza ha registrato il peggiore bilancio di vittime in 24 ore.

Come Israele, la Gran Bretagna fa passi avanti verso la ritrovata libertà grazie a una campagna vaccinale che ha abbattuto contagi e vittime. Il 2 maggio la città di Liverpool ospiterà un concerto di prova per cinquemila persone, senza mascherina e distanziamento. Serviranno soltanto un test negativo all'ingresso e uno dopo l'evento, oltre a registrarsi al servizio sanitario: «Un passo avanti verso un'estate di eventi dal vivo», ha sottolineato il governo.

In Germania invece l'atmosfera è ben diversa. Il Paese ha ricordato le sue 80mila vittime del Covid in una cerimonia a cui hanno partecipato le più alte cariche.

Il presidente Frank-Walter Steinmeier ha chiesto ai tedeschi di ricordare la «tragedia umana della pandemia», e che oltre i numeri ci sono le singole vite spezzate, molte delle quali in solitudine. Il governo è ancora preoccupato per i contagi, oltre 19mila in 24 ore. Ed Angela Merkel ha ribadito che «l'unica lingua compresa dal virus è quella delle risolutezza». Così la cancelliera darà battaglia per far passare il coprifuoco notturno, nonostante le ritrosie dei Laender, che vogliono riaprire per far ripartire l'economia.

In Europa, a livello generale, i governi guardano con cauta fiducia all'evoluzione della pandemia, che grazie ai vaccini sembra aver superato la fase critica. Così il Belgio ha eliminato le restrizioni per i viaggi verso il Paesi Schengen ed ha riaperto parzialmente bar, ristoranti e scuole. L'Austria vuole riaprire gradualmente tutto da maggio. L'Italia è pronta ad una prima sostanziale inversione di marcia il 26 aprile.

Per i viaggi all'estero, in vista dell'estate, gli europei probabilmente dovranno attendere l'adozione del green pass, se è possibile in modo coordinato tra i 27. La Commissione Ue vuole lanciarlo il primo giugno.

Cauto ottimismo, insomma, ma con la consapevolezza che il Covid ha già dimostrato di avere sette vite, grazie alle sue varianti. Da quanto punto di vista, è importante notare che negli Stati Uniti, nonostante la campagna vaccinale a ritmi record, negli ultimi tempi 21 Stati hanno visto crescere di almeno il 10% il numero di contagi. In gran parte per l'allentamento o la revoca delle restrizioni.