Wikileaks Inviato Onu, Assange rischia tortura in Usa

ATS

29.7.2019 - 15:28

Secondo esperti, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange rischia la tortura se dovesse venir estradato negli Usa (foto d'archivio)
Secondo esperti, il fondatore di WikiLeaks Julian Assange rischia la tortura se dovesse venir estradato negli Usa (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/AP/FRANK AUGSTEIN

Julian Assange rischia la tortura in caso di estradizione negli Stati Uniti, dove sarebbe processato per la diffusione di documenti governativi.

È l'avvertimento di Niels Melzer, inviato speciale Onu contro la tortura, in alcune lettere – rese pubbliche nei giorni scorsi – inviate ai governi di Stati Uniti, Gran Bretagna, Ecuador e Svezia, subito dopo aver visitato il fondatore di Wikileaks in carcere, lo scorso maggio.

«In considerazione del forte pregiudizio pubblico contro il signor Assange negli Usa, ci sono serie ragioni di dubitare che riceva un giusto processo, rispettoso dei diritti umani. E se il signor Assange dovesse essere estradato negli Stati Uniti sarebbe esposto a un rischio reale di tortura o altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti», ha scritto nel suo rapporto, dopo aver fatto visita ad Assange, con due medici, nel carcere di Londra dove è detenuto da alcuni mesi, dopo che l'Ecuador gli ha revocato l'asilo.

Secondo il funzionario Onu, Assange ha mostrato «tutti i sintomi tipici dell'esposizione prolungata a gravi stress psicologici». E senza l'accesso ad uno psichiatra, la sua salute mentale potrebbe deteriorarsi ulteriormente, ha avvertito.

Al momento della visita, inoltre, Assange non aveva accesso alla biblioteca o ad un computer, una circostanza che «ostacola gravemente la sua capacità di prepararsi adeguatamente per i molteplici e complessi procedimenti legali pendenti contro di lui», ha aggiunto il funzionario Onu nella lettera ai governi che a vario titolo sono coinvolti nella vicenda.

Il 47enne Assange è stato arrestato lo scorso aprile a Londra ed è stato condannato a 50 settimane di reclusione per una violazione dei termini della libertà provvisoria risalente al 2012, l'anno in cui si rifugiò nell'ambasciata dell'Ecuador nella capitale britannica.

Il mese scorso il governo britannico ha dato il suo via libera all'estradizione di Assange negli Usa, anche se la decisione spetterà alla magistratura londinese. Sul fondatore di Wikileaks pende anche un'accusa di stupro in Svezia.

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