Medio OrienteIsraele all'Onu: «Contro Iran tutte le sanzioni possibili»
SDA
15.4.2024 - 07:14
Duro scontro all'Onu tra Israele e Iran nella riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza convocata dopo l'attacco di Teheran di sabato notte, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite ha avvertito che il Medio Oriente è «sull'orlo del baratro».
15.04.2024, 07:14
15.04.2024, 07:59
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«Il regime iraniano non è diverso dal Terzo Reich e l'ayatollah Ali Khamanei non è diverso da Hitler», ha tuonato il delegato dello Stato ebraico al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan chiedendo «tutte le sanzioni possibili» contro la Repubblica islamica.
«Il fatto che Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell'attacco», ha aggiunto l'ambasciatore israeliano.
Da parte sua il collega iraniano, Saed Iravani, ha chiesto al Consiglio di «adottare misure punitive immediate contro Israele», che vuole solo «commettere altri atroci crimini senza rispetto delle leggi internazionali».
Anche gli USA pensano a nuove sanzioni?
Iravani ha ribadito che Teheran «non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all'autodifesa», assicurando che il suo Paese non vuole un aumento della tensione o «una guerra con gli Stati Uniti» ma risponderà a «qualsiasi minaccia o aggressione».
Anche gli Usa hanno evocato lo spettro di nuove sanzioni: «Nei prossimi giorni discuteremo con i nostri partner nuove misure punitive per rendere l'Iran responsabile in accordo con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza», ha detto l'ambasciatore americano Robert Wood, alludendo alla possibilità di presentare una bozza di risoluzione con nuove misure restrittive contro Teheran, e ribadendo che gli Usa «non vogliono una escalation».
Guterres: «È il momento di allentare la tensione»
Un drammatico avvertimento sul rischio di un conflitto più ampio nella regione è stato quello del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres: «Il Medio Oriente è sull'orlo del baratro», ha ammonito.
«La popolazione si trova ad affrontare il pericolo reale di un devastante conflitto su vasta scala. Ora è il momento di allentare la tensione, della massima moderazione e di fare un passo indietro dal baratro».
Precisando che «abbiamo la responsabilità condivisa di coinvolgere attivamente tutte le parti interessate per prevenire un'ulteriore escalation», poiché «né la regione né il mondo possono permettersi altre guerre».