Crisi di governoItalia: Conte prende tempo. Alla conta i responsabili
SDA
14.1.2021 - 15:47
Tempo. È la parola chiave di oggi nella crisi di governo italiana.
Il premier Giuseppe Conte ne ha bisogno prima di salire al Quirinale, la residenza del presidente della Repubblica, non per dimettersi, ma per dare garanzie e numeri sul nuovo gruppo parlamentare di responsabili che dovrebbe sostenerlo in parlamento. Tempo che opposizione – ma oggi anche il Partito democratico (Pd) – negano chiedendo di parlamentarizzare immediatamente la crisi. Tempo che anche il capo dello Stato Sergio Mattarella pretende sia breve.
Pd, MoVimento 5 Stelle (M5S) e Liberi e Uguali (Leu) blindano il premier che chiude con l'ex premier Matteo Renzi (Italia Viva), la cui «inaffidabilità politica» Nicola Zingaretti, segretario del Pd, certifica davanti ai democratici che però chiedono ai responsabili, se ci sono, di uscire allo scoperto.
Clemente Mastella (ex esponente della Democrazia cristiana e fondatore di diversi partiti di ispirazione centrista), che tira le file dell'operazione con la consorte Sandra Lonardo, rassicura: «Non cerco i responsabili con il lanternino, ma ci sono. Come i vietcong. E per il sostegno a Conte prima eravamo a meno quattro, poi a meno tre, ora a meno due».
Anche il M5S, che stasera si riunisce in assemblea, con il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio dice «per sempre» no a Renzi e con il deputato Alessandro Di Battista «mai più» ad esecutivi con Italia Viva (Iv). Intanto, capigruppo di Camera e Senato si riuniscono, e l'opposizione convoca un vertice dove si indica il voto come unica via praticabile. «Si vota in tutta Europa, la democrazia non si può rimandare all'infinito», dice Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia).
Iv, dopo lo strappo di ieri, con Davide Faraone oggi si ribella: «Conte accetta le dimissioni di due ministre ma non vuole andare né al Quirinale né in Parlamento. Ma esiste ancora una Costituzione in questo Paese».
Ma Conte ora guarda solo la sabbia che scende nella clessidra della crisi: prenderà l'interim delle due ex ministre di Iv, poi in Consiglio dei ministri (cdm) stasera chiuderà sullo scostamento di bilancio, che il parlamento dovrà varare. Poi in un nuovo cdm il via al decreto Ristori. Due passaggi che gli faranno guadagnare il tempo necessario prima dell'informativa in Aula sulla crisi di governo. Almeno una settimana.