ItaliaItalia, Draghi: «Dimissioni decisione sofferta e dovuta»
SDA
20.7.2022 - 11:21
Oggi il presidente del Consiglio dei ministri italiano Mario Draghi intervenendo in Senato ha spiegato la sua decisione, «tanto sofferta quanto dovuta», di dimettersi e ha chiesto ai partiti se sono pronti a ricostruire il patto di fiducia.
20.07.2022, 11:21
20.07.2022, 11:50
SDA
«Mercoledì scorso ho rassegnato le dimissioni. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il parlamento. Decisione che ho condiviso. Oggi mi permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta», ha detto Draghi.
«Il presidente della Repubblica mi affidò l'incarico» di premier con l'obiettivo di affrontare «tre emergenze: pandemica, economica e sociale», «tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell'appello – ha affermato -. Nel discorso che tenni in quest'Aula feci riferimento all'unità nazionale, che in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere il più ampio consenso».
«Non votare la fiducia è un gesto politico chiaro»
«L'altissimo consenso di cui il governo ha goduto in parlamento ha consentito di avere quella tempestività delle decisioni chiesta dal Presidente della Repubblica. A lungo le forze di maggioranza hanno saputo tenere da parte le divisioni, per interventi rapidi ed efficaci, per il bene di tutti i cittadini», ha affermato Draghi.
«Non votare la fiducia è un gesto politico chiaro, non è possibile ignorarlo, equivale a ignorare il parlamento e non è possibile contenerlo perché vuol dire che ognuno può ripeterlo, non è possibile minimizzarlo», ha aggiunto il presidente del Consiglio, sottolineando che l'unico modo per stare insieme è ricostruire il patto di fiducia.
«All'Italia serve un nuovo patto di sviluppo sincero»
A detta di Draghi negli ultimi mesi si è registrato un «crescente desiderio di distinguo, di divisione, le riforme del Csm (Consiglio superiore della magistratura, ndr), catasto, dei balneari» hanno mostrato un «progressivo sfarinamento». Ma «l'Italia ha bisogno di un governo capace di muoversi con efficacia e tempestività su quattro fronti» fra cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ha sostenuto. «Completare il Pnrr è una questione di serietà nei confronti dei cittadini».
«All'Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti siete pronti a ricostruire questo patto? Siamo qui in quest'Aula solo perchè gli italiani lo hanno chiesto», ha proseguito. «È una risposta che dovete dare a tutti gli italiani.» «L'unica strada, se vogliamo ancora restare assieme, è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità.»
La Lega e i 5 Stelle non appaludono
Nessun senatore del Movimento 5 stelle, e quasi nessuno della Lega, ha applaudito alla fine del discorso del presidente del Consiglio. Matteo Salvini è rimasto immobile. Gli applausi più calorosi per Draghi dal banco del governo sono arrivati da Luigi Di Maio.
Complessivamente sono stati diciotto gli applausi rivolti dall'aula di Palazzo Madama al premier durante le sue comunicazioni, tutti dalla maggioranza escluso il M5S, i cui senatori sono rimasti impassibili come quelli di Fratelli d'Italia.
La seduta del Senato è quindi stata sospesa per consentire a Draghi di consegnare il testo delle sue comunicazioni al presidente della Camera Roberto Fico.
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