Politica italiana Italia: consultazioni al via e il PD apre alla trattativa con il M5S

ATS

21.8.2019 - 21:33

Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti
Source: KEYSTONE/AP ANSA/ANGELO CARCONI

Uscito di scena Giuseppe Conte e messo all'angolo Matteo Salvini, il PD fa la prima mossa per avviare la trattativa. Ed è una mossa pesante che fa capire quanto potrebbe essere complicata la mediazione per un'intesa con i Cinque stelle. Obiettivo unico, un governo di legislatura. Altrimenti si torna al voto.

Riunito per un'ora, il Partito democratico affida al suo leader il mandato a negoziare: sarà Nicola Zingaretti a verificare se ci sono le condizioni per «un governo di svolta» e in «discontinuità» col precedente. Ma perché ci sia discontinuità, non deve esserci Conte.

«Non vogliamo e non possiamo entrare in un governo che propone il Conte bis», assicura Zingaretti. E alza la posta: «Bisogna dare vita a nuovo governo cioè una nuova squadra, però unito intorno al programma».

Consultazioni al via

La novità arriva nel giorno in cui al Quirinale – la residenza del presidente della Repubblica italiana – iniziano le consultazioni. Nel pomeriggio a colloquio con il capo dello Stato sono i presidenti di Camera e Senato, il gruppo parlamentare delle Autonomie e il Misto. Tra 24 ore toccherà ai big.

Nel frattempo continuano e si rafforzano le telefonate e i contatti tra i democratici e gli uomini di Luigi Di Maio. Non lo nega Graziano Delrio: «È chiaro che ci sono dei contatti. Io non sono abituato a dire bugie, sono cose molto all'ordine del giorno», ammette il capogruppo PD alla Camera, a Skytg24.

Nel Movimento bocche cucite, mentre proseguono gli incontri interni.

Silenzio del M5S, che parlerà giovedì

A Montecitorio - sede la Camera dei deputati - prima il faccia a faccia del capo politico con i due capigruppo di Camera e Senato, poi con quelli delle commissioni. Il M5s quindi rimanda le parole a domani, dopo le consultazioni.

Silenzio pure sul veto di Zingaretti sull'avvocato del popolo. Solo il sottosegretario Stefano Buffagni interviene e sembra sminuire il 'niet': «Beh, 20 giorni fa Zingaretti aveva detto no ai 5S...», si limita a dire.

I 5 punti programmatici del PD

Di certo alla direzione del PD le idee sembrano chiare e tutti ricompattati attorno al segretario. È un Zingaretti sorridente che parla: «Sono molto contento e molto soddisfatto per il livello di unità e compattezza che abbiamo trovato», è la sua premessa.

Poi insiste sui 5 punti programmatici: tanti quelli elencati nella sua relazione, intesi come i paletti che i democratici fissano in vista di un governo giallorosso. Ossia appartenenza leale all'Unione Europea, centralità del Parlamento, sostenibilità ambientale, cambio nelle politiche migratorie, svolta delle ricette economiche e sociali.

Sulle proposte i 5S fanno sapere che sono molto generiche e sembrano quasi prese da un manifesto dei 5 Stelle.

Salvini attacca «l'inciucio» PD-M5s

Nel giorno in cui il Pd gongola per avere ora «il pallino in mano», Salvini attacca l'inciucio PD-M5s: «Sono passati in una settimana dalla Lega a Renzi... Che stomaco che hanno!».

Ma poi rilancia sulla manovra anche per segnare la differenza con i due forse futuri alleati: «Gli altri in queste ore parlano di posti, di poltrone. Noi di manovra, di come tagliare le tasse e aiutare gli italiani». E sulla legge di bilancio aggiunge: «L'abbiamo pronta, una manovra da 50 miliardi», annuncia sotto il sole dell'una davanti a Montecitorio.

Tutt'intorno, alcuni parlamentari della Lega e anche il numero due Giancarlo Giorgetti. Una piccola claque che si chiude con un siparietto con il sottosegretario per mostrare, a favore di telecamere, che tra i due pace è fatta ed è stato solo «un polverone».

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