ROMA
L'Italia ha nuova legge elettorale: il cosiddetto "Rosatellum 2.0" è stato approvato oggi dal Senato con 214 sì, 61 contrari, un astenuto.
Dopo il via libera di ieri ai 5 voti di fiducia chiesti dal governo sui vari articoli del testo, il provvedimento, già approvato alla Camera diventa definitivo. Con la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale diventerà legge.
In sintesi, la normativa prevede che poco più di un terzo dei deputati siano eletti in collegi uninominali maggioritari, in cui i partiti possono coalizzarsi, e gli altri in modo proporzionale.
Ecco i principali elementi:
- COLLEGI MAGGIORITARI: saranno 231 collegi, pari al 36% dei Seggi della Camera, e 109 al Senato. I partiti si potranno coalizzare per sostenere un comune candidato.
- PROPORZIONALE: I restanti 399 deputati sono eletti con la proporzionale. Dodici deputati continueranno a essere eletti nelle Circoscrizioni Estere (6 i senatori eletti all'estero), con metodo proporzionale e preferenze. In Italia un deputato è eletto in Valle d'Aosta in un collegio uninominale; i restanti 386 deputati saranno eletti con metodo proporzionale in listini bloccati di 2-4 nomi. Il testo delega il governo a definire questi collegi plurinominali, che potrebbero essere circa 65. Le Circoscrizioni, importanti per il recupero dei resti, saranno 28. In Senato saranno 20.
- SOGLIA: nella parte proporzionale la soglia sarà al 3% sia alla Camera che al Senato.
- UNA SCHEDA, VOTO UNICO: ci sarà una scheda unica. In essa il nome del candidato nel collegio maggioritario sarà affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono, con i nomi dei candidati dei listini. Barrando il simbolo del partito il voto andrà al candidato del collegio e al partito per la parte proporzionale.
- VOTO DISPERSO: I voti degli elettori che avranno barrato solo il nome candidato del collegio uninominale saranno distribuiti proporzionalmente ai partiti che sostengono il candidato del collegio.
- SCORPORO: non è previsto lo scorporo come accadeva invece nel Mattarellum.
- CAPO POLITICO: al momento di presentare le liste, i singoli partiti (ma non le coalizioni) devono indicare il proprio programma e il proprio "capo". Il testo precisa che ciò è indipendente dai poteri del Presidente della Repubblica (art 92 della Costituzione) di nominare il Presidente del Consiglio.
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